Il dramma di Davide, l'ultimo incontro e poi l'abisso

Martedì 24 Aprile 2018
Il dramma di Davide, l'ultimo incontro e poi l'abisso
CROCETTA
Quell'ultimo incontro, la richiesta di riprovarci ancora una volta, in nome dell'amore che li aveva uniti. Il no di lei. La fuga in auto. Verso la morte, quell' abisso orrido in cui Davide Bianchin è stato trovato domenica mattina, dopo essersi lanciato da un dirupo nel rifugio Ardosetta di Semonzo del Grappa.
Che la sua fosse una corsa verso la morte, lei l'aveva capito, perché alle volte basta il tono di un messaggio, una mezza parola.
E aveva provato a salvarlo, allertando i carabinieri di Castelfranco. Ma tutto è stato vano.
IL LEGAME
Che Davide, trentaduenne di Ciano, fosse ancora legato alla sua ex, che faticasse a guardare oltre, lo si intuiva, anche se agli amici continuava a ripetere di aver capito che non era destino e gli sarebbe passata. Che però sarebbe arrivato al punto di rinunciare alla vita senza di lei nessuno lo credeva possibile. E anzi c'è ancora chi, aggrappandosi all'improbabilissima idea di un incidente, vuole pensare a qualsiasi altra ipotesi, che non sia la più sconvolgente. Due paesi, Cornuda e Crocetta, del resto sono sotto shock per la morte di Davide. Che a Ciano abitava e giocava con la locale squadra del calcio amatori ma a Cornuda aveva aperto, un anno e mezzo fa, la Degusteria dei sapori di piazza Marconi. Fuori dal suo locale, un laconico cartello informa che è chiuso per lutto. E, dietro a quelle tre parole si nascondono mille interrogativi destinati a rimanere senza risposta.
INCREDULI
Il sindaco di Cornuda Claudio Sartor non riesce a capacitarsi del gesto. «Proprio alcuni giorni fa -afferma- avevamo pensato di programmare una degustazione di formaggi nel locale. Assieme a Davide pensavamo a come disporre i tavolini. Lui, insomma, faceva programmi, pur soffrendo guardava al futuro, nulla avrebbe potuto farci pensare a scelte drastiche». E per questo «siamo tutti sbigottiti, nessuno se l'aspettava. Uno che, come lui, era riuscito a superare un incidente grave come quello del 2013 (un macchinario gli era finito addosso alle Fonderie del Montello, dove lavorava), si è fermato di fronte alla fine di un amore. E ciò, nonostante tutti gli dicessimo che non era il primo e non sarebbe stato l'ultimo. Ma quello che più mi dispiace è che avrebbe potuto chiamare chiunque, tutti lo avrebbero ascoltato. Invece si è concentrato solo sulla ragazza». Molto provato anche il sindaco di Crocetta Marianella Tormena, che ha indirizzato un messaggio di cordoglio ai familiari e cerca di far sentire la propria vicinanza a chi, in questo momento, ha perso un amico, una persona cara.
Laura Bon
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