IL DOLORE
CASALE «Abbiamo deciso di donare gli organi: Nicolò vivrà

Mercoledì 20 Novembre 2019
IL DOLORE
CASALE «Abbiamo deciso di donare gli organi: Nicolò vivrà in altre persone». È la frase che Paolo Di Giacomo, papà del 17enne morto in seguito all'incidente di lunedì mattina in viale Felissent a Villorba, ha detto ieri ai parenti e agli amici che si sono stretti attorno alla sua famiglia. In questi due giorni il sindaco Stefano Giuliato l'ha incontrato un paio di volte per fargli sentire la vicinanza dell'intero paese. «Tutti sono scossi dalla tragedia spiega il primo cittadino abbiamo sperato fino alla fine che la situazione potesse in qualche modo migliorare». Purtroppo non c'è stato nulla da fare. Lunedì pomeriggio aveva iniziato a circolare la notizia che Nicolò fosse morto poco dopo l'incidente. Non era così. Ma le speranze di poterlo strappare alla morte erano già risicatissime. Era stato proprio il papà del ragazzo a comunicarlo alla scuola. «È una tragedia immane spiega Emanuela Pol, presidente dell'itis Planck lunedì il padre ci ha chiamato per dirci che la notizia che circolava non era vera, ma che comunque ormai non c'erano più speranze. In quel momento era in corso il consiglio di classe della 4C, la sua, con tutti i docenti. È stato devastante».
AMAVA STUDIARE
Proprio stamattina Nicolò avrebbe dovuto partecipare alla prima gara delle Olimpiadi di informatica individuali in programma al Planck, assieme ad altri 21 compagni. Molti ragazzi dell'istituto di Lancenigo erano legati in modo speciale al 17enne. Ieri pomeriggio alcuni di loro hanno voluto andare a salutarlo nell'unità di Neurochirurgia del Ca' Foncello. «Alla ripresa delle lezioni rispetteremo un minuto di silenzio. E nei prossimi giorni organizzeremo sicuramente qualcosa in sua memoria continua la preside non avevamo voluto pensarci perché speravamo con tutto il cuore che le cose potessero cambiare. Non sarà facile guardare avanti».
I MESSAGGI
Anche il Dosson Rugby è precipitato nel dolore. «Ciao Nicolò si legge nella lettera aperta che la società sportiva ha scritto rivolgendosi direttamente al 17enne tutti noi, con immenso dolore, ci stringiamo attorno ai tuoi genitori e a tutta la tua famiglia. Ricordiamo l'anno che hai trascorso con noi assieme ai nostri ragazzi, tuoi compagni di squadra e di scuola». Il ritratto che ne esce è commovente: «Un biondino con il viso da angelo ma lo sguardo da ruffiano hanno messo nero su bianco pensando a Nicolò eri un furbetto tu, sempre con il sorriso e l'espressione un po' beffarda del ragazzo ironico che eri. Resterai per sempre nei nostri cuori». Con loro c'è Walter Cristofoletto, ex seconda linea del Benetton, tra i fondatori del Dosson Rugby. «Nicolò era un bravissimo ragazzo. Mai esagerato o sopra le righe in modo eccessivo. Il ragazzo che ogni genitore vorrebbe avere ricorda tutti noi parteciperemo al funerale per dargli l'ultimo saluto. Stiamo anche pensando ad altre iniziative. Una di queste potrebbe essere la decisione di giocare con il lutto al braccio per ricordarlo direttamente in campo. Vedremo cosa sarà possibile organizzare. È successo tutto in fretta. E nessuno voleva crederci».
M.F.
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