IL DISPOSITIVO
TREVISO Nei pronto soccorso degli ospedali trevigiani sta per

Sabato 18 Gennaio 2020
IL DISPOSITIVO TREVISO Nei pronto soccorso degli ospedali trevigiani sta per
IL DISPOSITIVO
TREVISO Nei pronto soccorso degli ospedali trevigiani sta per arrivare il campanello. No, non per entrare, come succede nelle guardie mediche di notte. Ma per chiamare aiuto nel caso in cui la situazione dovesse degenerare. L'Usl della Marca sta mettendo a punto un progetto che, tra le altre cose, prevede anche l'installazione di un pulsante nell'area del triage, presidiata dagli infermieri che accolgono i pazienti in arrivo, definendo i codici di priorità. Il dispositivo in questione rappresenterà una linea diretta con le forze dell'ordine. Gli infermieri in servizio dietro il banco dell'accettazione, in buona sostanza, potranno schiacciare il pulsante nel caso in cui qualche paziente o qualche familiare dovesse dare in escandescenze insultando e minacciando il personale del pronto soccorso o addirittura arrivando ad alzare le mani, come purtroppo è già successo. Qualche tempo fa al Ca' Foncello un paziente aveva addirittura morso un infermiere. Gli esempi potrebbero essere innumerevoli. Una volta schiacciato, il campanello farà partire una richiesta di intervento alle forze dell'ordine, che a quel punto potranno arrivare subito nell'area delle urgenze degli ospedali. «Stiamo definendo il sistema in collaborazione con i primari dei pronto soccorso e del Suem118 conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca contiamo di arrivare a realizzare il progetto entro il mese di marzo. Ci eravamo presi un impegno e intendiamo portarlo a termine».
FILO DIRETTO
Ormai è questione di poche settimane. Il campanello consentirà di richiamare anche l'attenzione dei vigilantes privati che pattugliano gli ospedali di notte. Così come succede con i carabinieri in congedo. Il lavoro di controllo è complesso all'interno dei poli ospedalieri della Marca. Il personale chiamato a pattugliare l'area non può certo restare fermo sempre e solo all'interno del pronto soccorso. In caso di necessità, però, chi si trova in altri settori dello stesso complesso potrà precipitarsi nell'area delle urgenze per provare a riportare la calma. Si tratta di una possibilità in più. Oltre a rendere più tempestivo l'intervento, potrà anche rassicurare gli infermieri, così come i medici che operano negli ambulatori. Prima della sua applicazione, comunque, il progetto verrà condiviso con le organizzazioni sindacali.
VIDEOSORVEGLIANZA
Anche perché è prevista pure l'installazione di nuove telecamere di videosorveglianza. Queste non rappresentano un deterrente assoluto. Però almeno consentono di identificare a posteriori quello che è successo all'interno dei pronto soccorso. Funzioneranno come i dispositivi chiesti dai medici di continuità assistenziale per rendere più sicure le guardie mediche nei turni di notte. Qui, dopo una ricognizione sullo stato di fatto, sono arrivati videocitofoni e occhi elettronici. A breve i sistemi potrebbero essere ulteriormente implementati. Nei pronto soccorso non è possibile installare un videocitofono tenendo la porta chiusa. Ma un campanello ci sarà comunque: quello per chiedere aiuto nel caso in cui la situazione dovesse sfuggire di mano.
M.Fav
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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