Il cugino ciclista Marco «L'aspettavo domenica per giocare col nipotino»

Sabato 12 Giugno 2021
IL RICORDO
MASER E' affranto Marco Bandiera per l'improvvisa scomparsa della cugina Isabella. «Per me era come una sorella - racconta tra le lacrime l'ex professionista di Maser, ora imprenditore nel settore del ciclismo -. Un dramma incomprensibile. L'avevo sentita al cellulare come ogni giorno, sabato scorso e insieme avevamo già programmato tutta la giornata di domenica». Marco Bandiera, rientrato da qualche settimana dal Giro d'Italia professionisti dove lavora nel gruppo di Rcs, in questi giorni stava sistemando il nuovo negozio di abbigliamento da ciclismo, aperto in centro a Maser da poco tempo e dove Isabella era solita recarsi per offrirgli consigli commerciali.
IL POMERIGGIO
«Domenica pomeriggio l'aspettavo a casa mia ad Asolo. Doveva aiutarmi a pulire la piscina per l'apertura estiva e mi aveva confermato che sarebbe arrivata. Anche per vedere mio figlio Alessandro, quattro anni appena compiuti che lei adorava. Alle dieci di domenica mattina le avevo mandato una foto di mio figlio e lei mi aveva risposto con un cuore. Alle 13 l'attendeva a Ciano del Montello la sua amica Claudia per pranzo. Dove non è mai arrivata. Claudia mi ha telefonato chiedendomi se era con me. Io le ho inviato un messaggio che Isabella non ha mai aperto. E' stata lei poi a trovarla morta nel salotto di casa, impiccata. Uno choc».
LO CHOC
La famiglia non si dà pace: «Non capiamo. Mia zia, sua mamma, da 15 anni vive in coma in una struttura protetta, da quanto sapevo Isabella, figlia unica, gestiva il risarcimento avuto dopo l'incidente alla madre. Mio zio, ovvero il fratello di mio papà, vive ancora a Montebelluna. Oggi alle 14,30 ci sarà il funerale, a Ciano del Montello, paese dove era originaria la mamma. E proprio nel giorno del mio compleanno. Sarà un momento per me doloroso. Isabella faceva parte del mio gruppo di amici del mondo del ciclismo, con Matteo Tosatto, Cristian Salvato, Mirko Selvaggi. A tutte le feste di ex corridori lei c'era sempre. Farò di tutto per portarla sempre con me. Anche nel mio lavoro: avrà una collezione dedicata tutta a lei».
Tina Ruggeri
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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