Il Covid taglia le visite «Soltanto due all'ora»

Giovedì 22 Ottobre 2020
IL DATO
TREVISO I contagi da coronavirus costringono l'Usl della Marca a ridurre le visite ordinarie. Ci sarà sostanzialmente un taglio del 33%. Questo non perché gli ospedali siano già pieni di pazienti positivi al Covid-19 ( i ricoveri stanno aumentando ma nel trevigiano i numeri sono ancora gestibili senza misure eccezionali, ndr) bensì per aumentare il livello di sicurezza interrompendo eventuali di catene di contagio nei punti più delicati: reparti, poliambulatori e studi medici in generale. «Avevamo ripreso a erogare tre prestazioni all'ora. Adesso torneremo a due fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria provinciale una volta eravamo in grado di fare quattro visite per ogni ora. Adesso le cose sono cambiate. È previsto uno stacco di 15 minuti tra una prestazione e l'altra. Più la sanificazione degli ambienti, che richiede un altro quarto d'ora. Dopo il picco dell'epidemia, tra marzo e aprile, eravamo tornati a garantire tre prestazioni ogni 60 minuti. Alla luce delle condizioni attuali, invece, dobbiamo scendere nuovamente a due per rispettare tutte le precauzioni contro la diffusione del coronavirus. Questo comporta un rallentamento. E inevitabilmente le liste d'attesa diventeranno un po' più lunghe».
I SACRIFICI
Un problema non da poco se si pensa che si era quasi riusciti a recuperare tutte le 36.288 visite non urgenti che erano state rinviate a data da destinarsi durante il blocco delle attività ordinarie degli ospedali scattato tra il 5 marzo e il 4 maggio. Non è l'unica novità. La ripresa dell'epidemia ha costretto l'Usl a riaprire i reparti Covid. Al momento i riferimenti sono le Malattie infettive e la Pneumologia di Treviso più la Medicina e l'ospedale di comunità di Vittorio Veneto. «Questi reparti sono blindati. Non può essere altrimenti, purtroppo specifica il direttore generale le visite dei familiari sono state sospese in tutte le unità che ospitano pazienti positivi al coronavirus». E si stanno valutando delle restrizioni anche per quanto riguarda le visite dei familiari a pazienti ricoverati in altri reparti. A cominciare da quelli di Geriatria e Medicina, che si sono dimostrati tra i più esposti a eventuali scie di contagi. «L'ipotesi è di introdurre nuovamente un sistema di prenotazioni, che si era perso, consentendo visite di 15 minuti per un solo parente al giorno dice Benazzi studieremo delle soluzioni specifiche per ridurre il numero di accessi in modo da ridurre di pari passo anche il rischio di contagi».
LE OPERAZIONI
Per il momento l'attività chirurgica continua senza rivoluzioni. «Ma con grande fatica», ammette il direttore generale. Pure in questo contesto, però, si dovrà rallentare. Il discorso è simile a quello fatto per le visite. Durante il blocco delle attività ordinarie degli ospedali della scorsa primavera erano saltati 9.112 interventi chirurgici. Adesso si rischia di tornare ad accumularli. «Le sale operatorie vanno sanificate in modo particolare sottolinea Benazzi già solo questo ci porta via mezz'ora tra un intervento e l'altro, causando una riduzione dell'attività. Una volta riuscivamo a fare anche tre o quattro interventi in una seduta operatoria dalle 8 alle 14. Adesso ne facciamo due. Fa parte degli effetti del Covid». Nei giorni scorsi è tornata a salire la tensione tra il personale chiamato a un super-lavoro. «Si lavora per 8 ore al giorno. Che qualche volta diventano 10 proprio a causa delle sanificazioni conclude Benazzi questo allunga i tempi della giornata. Ma va anche detto che nei 30 minuti necessari per la sanificazione il personale resta fermo».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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