IL CASO
VITTORIO VENETO Due sacerdoti positivi al Covid ricoverati in ospedale,

Lunedì 9 Novembre 2020
IL CASO
VITTORIO VENETO Due sacerdoti positivi al Covid ricoverati in ospedale, una decina in isolamento nelle canoniche, nella casa del clero e in seminario. La seconda ondata della pandemia non sta risparmiando nemmeno il presbiterio della diocesi di Vittorio Veneto, già provato anche in primavera. Fortunatamente le condizioni dei sacerdoti sono da considerarsi nel complesso buone. «Ad oggi fa il punto la diocesi di Vittorio Veneto - la situazione del contagio da Covid è in fase di rapido mutamento. In casa del clero tre residenti risultano ancora positivi, mentre gli altri preti ospiti si sono tutti negativizzati. In seminario vi sono ancora alcuni casi tra gli educatori e i seminaristi che nei prossimi giorni, essendo trascorso il periodo di quarantena, potranno sottoporsi a tampone e potrebbero quindi risultare negativi».
IL QUADRO
Nei giorni scorsi sono risultati positivi al Covid il direttore de L'Azione don Alessio Magoga, collaboratore pastorale a Godega di Sant'Urbano, il parroco di Sacile don Gianluigi Papa, già rettore del seminario, e il vicario parrocchiale di Sacile don Andrea Santorio, vittoriese. Per tutti sono gli ultimi giorni di quarantena: si sottoporranno a un nuovo tampone che, se darà esito negativo, permetterà loro di riprendere la quotidianità. Sono invece già negativi, e hanno già terminato il periodo di quarantena fiduciaria, i sacerdoti e il diacono di Oderzo, monsignor Pierpaolo Bazzichetto, don Lorenzo Barbieri, don Egidio Lot, don Nicivaldo de Oliveira Evangelista e don Giovanni Stella. «Per motivi precauzionali si trovano ancora in quarantena fiduciaria, benché negativi, il parroco di Vidor e il parroco di Sernaglia aggiorna la diocesi con riferimento a don Livio Dall'Anese, che nella canonica di Vidor ha fatto da infermiere all'anziana madre e a don Mario Battistin, pure loro positivi al Covid, e a don Mirko Dalla Torre -. Altri tre giovani sacerdoti diocesani, risultati positivi al primo tampone, sono in attesa di sottoporsi a un nuovo test». «Complessivamente conclude la diocesi di Vittorio Veneto - i sacerdoti positivi e sintomatici sono stati accuditi a casa, mentre solo due sacerdoti sono stati ricoverati in ospedale e a oggi il loro quadro clinico sta volgendo al meglio, cioè verso un progressivo miglioramento».
LA SITUAZIONE
Il Covid non risparmia neppure la chiesa trevigiana. Dieci sacerdoti della diocesi, infatti, sono alle prese, direttamente o indirettamente, con il virus: solo alcuni di loro sono risultati contagiati, gli altri hanno comunque dovuto porsi in isolamento preventivo perché avevano avuto contatti stretti con i primi, ad esempio abitando nella stessa canonica. Coinvolte le parrocchie di Casale sul Sile, Lughignano, Conscio, Bonisiolo, Sambughè, Preganziol, Zero Branco, Scandolara e Sant'Alberto (qualcuno dei parroci oggi impossibilitati a muoversi ne regge due). Pur nella complessità della vicenda, comunque ci sono degli elementi rassicuranti. Primo, nessuno dei preti interessati sta manifestando sintomi acuti. Anzi, qualcuno ha già ottenuto un esito negativo dal tampone al termine della quarantena obbligatoria e, dunque, potrà a breve tornare in servizio. Secondo, finora la situazione non ha inciso più di tanto sulla regolare celebrazione delle messe per i fedeli locali. Sono state sì sospese le funzioni dei giorni feriali, ma quelle festive e prefestive, nonché eventuali liturgie straordinarie come i funerali, sono sempre state garantite grazie alla mobilitazione di altri sacerdoti. Per coprire le assenze forzate, infatti, si sono messi a disposizione sia i referenti delle comunità cattoliche straniere della diocesi, sia un gruppo di giovani preti che studiano in un istituto di alta formazione religiosa a Venezia e vivono in zona, che peraltro già davano una mano nelle parrocchie dell'area, ma rinforzi sono arrivati anche dagli educatori del Seminario o dalla Curia stessa. «C'è stato anche l'aiuto da parte dei vicariati vicini, ad esempio da Paese a Zero Branco conferma monsignor Mario Salviato, vicario episcopale diocesano per il coordinamento della Pastorale - Per ora siamo riusciti a gestire la situazione».
Claudia Borsoi
Mattia Zanardo
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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