IL CASO
TREVISO Mascherina, guanti di plastica e anche i tamponi, taroccati:

Venerdì 28 Febbraio 2020
IL CASO
TREVISO Mascherina, guanti di plastica e anche i tamponi, taroccati: tutto l'occorrente, insomma, per contrastare il coronavirus. Tutto, ovviamente falso, contraffatto, pensato solo per sfruttare a proprio vantaggio le paure della gente.
Una truffa in piena regola messa in piedi da due cittadini italiani - P.R., 53enne di Napoli e residente a Mondigoro (Bo) e M.G., 47enne di Benevento con residenza a Imola, entrambi con precedenti penali per truffa e altri reati contro il patrimonio - beccati ieri in tarda mattina dagli agenti della polizia locale mentre erano intenti nei loro traffici davanti al Ca' Foncello vendendo i kit a 15 euro l'uno.
I SOSPETTI
I due sono stati quindi identificati, sanzionati con una maxi multa da 5mila euro, gli sono stati sequestrati 10 kit e inoltre è stato chiesto al questore anche l'emissione di un foglio di via per allontanarli dalla città. A notare i primi movimenti è stato un operatore della centrale operativa trevigiana. Osservando sul monitor le immagina rimandate dalle telecamere della video-sorvegalianza, si è accorto di quei due personaggi che si avvicinavano agli utenti diretti all'ingresso dell'ospedale. Dalle immagini, e da alcune chiamate ricevute da persone da poco passate per il Ca' Foncello, al comando hanno chiaramente capito che fosse in atto un'attività sospetta. «Abbiamo inviato subito una pattuglia di pronto intervento - spiega il comandante della polizia locale Andrea Gallo - gli agenti hanno sorpreso due individui impegnati a vendere dotazioni di pronto soccorso senza alcuna certificazione sulla qualità del prodotto, quindi potenzialmente pericolose, senza alcuna autorizzazione alla vendita e, sulla base delle segnalazioni ricevute, pure kit anti-Coronavirus comprensivi di mascherine, nascosti probabilmente altrove». Immediato quindi il sequestro di tutto quello che avevano, la salatissima sanzione e la segnalazione in questura.
L'AVVISO
In questi giorni così movimentati dai timori per la diffusione del virus, la polizia locale invita tutti a prestare grande attenzione, a non farsi ingannare da chi gravita attorno all'ospedale intenzionato a speculare sulle paure altrui: «Chi delinque non si ferma davanti a nulla - sottolinea Gallo- invitiamo tutti a mantenere alta l'attenzione e a segnalare agli organi di polizia ogni comportamento strano. Nessun infermiere o ispettore viene in casa a fare visite se non richieste utilizzando i canali ufficiali e nessuna mascherina può essere venduta se non nei luoghi autorizzati». Negli ultimi giorni l'emergenza coronavirus ha scatenato la diffusione di fenomeni illeciti: dopo la denuncia registrata a Torino e le segnalazioni anche a Treviso e nella Marca di falsi ispettori che giravano per le case chiedendo di entrare per effettuare analisi con lo scopo vero di sottrarre denaro e preziosi, ecco la vendita dei kit. «Si credono furbi, invece sono soltanto ladri e truffatori che s'inventano fantomatici rimedi per speculare sulle emergenze e sulla preoccupazione della gente», ribadisce il sindaco Mario Conte. «Ringrazio la polizia locale per aver bloccato questi due individui che, a Treviso, non sono assolutamente i benvenuti. L'attenzione deve restare altissima nei confronti di venditori abusivi e sciacalli che, soprattutto nelle ultime ore, stanno girando per le città: invitiamo i cittadini a continuare a segnalarci situazioni sospette».
P. Cal.
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