IL CASO
TREVISO Il trasloco della Camera di Commercio all'Appiani si tinge di

Venerdì 24 Gennaio 2020
IL CASO
TREVISO Il trasloco della Camera di Commercio all'Appiani si tinge di giallo: i tecnici del ministero avrebbero mosso qualche obiezione sulle cifre del trasloco all'Appiani, senza contare le resistenze interne. E questo potrebbe rallentare le operazioni di trasloco. E questo nonostante le rassicuranti, quanto inaspettate, dichiarazioni del presidente Mario Pozza. Tutto parte quando, ieri mattina, da piazza Borsa sono arrivate inaspettate e rassicuranti dichiarazioni che confermano quanto tutti davano, in verità, per scontato, ovvero che il trasloco dell'ente camerale all'Appiani stesse procedendo come previsto. Nessuno, fino a ieri, aveva minimamente ipotizzato un intoppo. Per questo, quando a metà mattina è giunta la dichiarazione del presidente Pozza per annunciare che tutto sta procedendo come previsto, i più smaliziati hanno ipotizzato che in realtà qualcosa stesse accadendo. Un sospetto arrivato anche a Ca' Spineda, centrale operativa di Fondazione Cassamarca, che infatti poco dopo ha risposto con un altro comunicato a firma del presidente Luigi Garofalo. Poche righe per dire: «La Fondazione non ha mai nutrito dubbi sul buon esito di un'operazione che è stata coltivata nell'ultimo anno ed è arrivata alle fasi finali». Per capirne di più è necessario andare tra le righe ritornare ad alcuni fatti accaduti a dicembre.
INTOPPI
Nel corso di una delle ultime giunte camerali dell'anno è saltato fuori che dal ministero sarebbero arrivati dei dubbi sulla valutazione finale data alla nuova sede dell'Appiani, la torre dove andrà la Camera di Commercio stimata 30 milioni di euro, somma che l'ente camerale dovrà pagare. «Una cifra troppo a favore della Fondazione», è trapelato. Da qui qualche problema. E infatti i revisori dei conti dell'ente avrebbero indicato un percorso magari più lungo, ma più sicuro, per portare a termine l'operazione senza pregiudicarla. Per non parlare poi dei malumori di qualche categoria, soprattutto quelle non del tutto concordi col cambio di sede giudicato troppo oneroso. E dire che ai primi di gennaio il presidente affermava di voler avviare il trasloco da piazza Borsa entro l'estate: forse i tempi saranno più lunghi.
RASSICURAZIONI
Per mettere fine alle voci, Pozza ha quindi voluto lanciare messaggi rassicuranti, pur ammettendo che, nonostante l'accordo con Fondazione, l'iter burocratico non è ancora compiuto: «La questione Appiani - Camera di Commercio è ormai in dirittura d'arrivo - ha assicurato - sono lieto della positiva collaborazione con Fondazione Cassamarca, manca ancora un'autorizzazione che non dipende né dall'Ente camerale, né dalla Fondazione. Siamo molto fiduciosi che la questione si possa concludere quanto prima per la riqualificazione del palazzo camerale, dell'area Borsa, dei giardini di Sant'Andrea e via Fiumicelli. Finalmente la locazione dell'ente camerale nella Cittadella delle Istituzioni riuscirà a favorire cittadini e imprese per la razionalità dei servizi che caratterizza il valore stesso della sede. Finalmente avremo un'area accessibile a tutti». E da Ca' Spineda, Garofalo ha prontamente ribattuto: «La conferma del positivo sbocco della vicenda si era avuta anche leggendo i giornali dei giorni scorsi, quando il Presidente della Camera di Commercio aveva dichiarato che, entro giugno prossimo, si realizzerà il trasferimento degli uffici camerali nella nuova sede in Area Appiani». Ma il sospetto che i problemi siano altri, resta.
P. Cal.
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