IL CASO
TREVISO Ieri è stato il giorno del confronto. Anzi: qualcuno, a

Martedì 15 Ottobre 2019
IL CASO
TREVISO Ieri è stato il giorno del confronto. Anzi: qualcuno, a Ca' Sugana, si è spinto fino a definirlo del processo. Il sindaco Mario Conte e il segretario generale del Comune Lorenzo Traina hanno parlato a lungo con la dirigente dei Lavori Pubblici Roberta Spigariol su come vengono assegnati gli incarichi sotto soglia, per importi inferiori ai 100mila euro, che possono essere dati senza fare una gara pubblica ma per chiamata diretta. Sono quelli finiti nel centro del mirino dell'Autorità Anticorruzione che, la scorsa settimana, ha spedito a Ca' Sugana una nota durissima affermando che dal 2014 al 2018 quegli incarichi sono finiti praticamente sempre ai soliti due professionisti. E la Spigariol si è difesa: i professionisti disponibili per gli affidamenti diretti nel settore verde sono pochissimi, inevitabile ricadere sempre sugli stessi. La reprimenda dell'Anac è stato il frutto di un'indagine approfondita nata dalle segnalazioni dell'allora consigliere di maggioranza Maristella Caldato e del comitato Alberi Urlanti. L'Anac ha evidenziato comportamenti non consoni con le direttive e ha chiesto al Comune un più puntuale e rigoroso rispetto della normativa di settore, sottolineando che per quattro anni sono stati violati i principi di concorrenza e di rotazione.
IL CONFRONTO
Conte e Traina hanno chiesto spiegazioni alla dirigente partendo però da un punto fermo: la buona fede. Nessuno dei due ha messo in dubbio la fedeltà della dipendente, ma entrambi hanno voluto capire se ci sono dei meccanismi da rivedere per quanto riguarda l'affidamento di un certo tipo di incarichi. La tirata d'orecchi arrivata dall'Anac non è piaciuta per niente, anzi ha sollevato parecchi malumori tra uffici e consiglieri comunali. Inoltre ha aumentato la pressione sui dirigenti e all'orizzonte si profilano provvedimenti e sanzioni per chi sgarra. La Spigariol ha però spiegato quella che per chi lavora nella gestione del verde è una verità consolidata: i professionisti in grado di ricoprire certi incarichi sono pochi, pochissimi. E se si sceglie la strada, prevista dalla legge, della chiamata diretta per ridurre i tempi degli interventi e dare risposte più veloci, spesso certe scelte sono obbligate. La dirigente e lo stesso Traina hanno ribadito lo stesso concetto in una nota spedita all'Anac per giustificare gli affidamenti. Parole che però non hanno convinto: Non risultano adeguatamente motivati - si legge nella nota dell'Autorità - i frequenti riaffidamenti effettuati. Però la realtà è questa: in Comune la lista dei professionisti, dottori forestali regolarmente iscritti all'albo e con tutte le caratteristiche previste dalla normativa, è di sole sei persone.
LA DECISIONE
Preso atto della situazione, una decisione è comunque stata presa: gli incarichi per chiamata diretta saranno ridotti all'osso. ha sentenziato il sindaco. Traina è stato d'accordo e così il nuovo corso è stato intrapreso. E non riguarderà solo il verde, ma tutti i settori della macchina amministrativa che hanno bisogno di figure professionali per incarichi di portata limitata.
Paolo Calia
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