IL CASO
TREVISO Ha fatto nascere migliaia di bambini. Anche dopo essere andato

Martedì 24 Novembre 2020
IL CASO TREVISO Ha fatto nascere migliaia di bambini. Anche dopo essere andato
IL CASO
TREVISO Ha fatto nascere migliaia di bambini. Anche dopo essere andato in pensione, quattro anni fa, è rimasto un punto di riferimento per tantissime famiglie. E ora il coronavirus lo ha improvvisamente portato in ospedale dall'altra parte della barricata. Valter Adamo, 71 anni, ex primario di Ginecologia e ostetricia a Pordenone e specialista a Treviso e in diversi ospedali della Marca, è ricoverato nell'unità di Terapia intensiva del Ca' Foncello per una polmonite da Covid-19. Tutta la sua famiglia è stata contagiata dal coronavirus: moglie e figli, tra i quali Elisa, fotografa 33enne, autrice di campagne a forte impatto sociale come il progetto Scattiamo il cancro, che ha portato diverse donne colpite dal tumore al seno a mostrarsi al naturale, senza filtri, davanti alla macchina fotografica.
I PRIMI SINTOMI
Valter Adamo è stato l'ultimo in famiglia ad avere la conferma del contagio da coronavirus. I sintomi erano quelli classici. E il tampone processato in biologia molecolare ha azzerato ogni dubbio. Aveva iniziato l'isolamento nella sua casa di Treviso. Poi, però, le sue condizioni sono peggiorate, tra febbre alta e una saturazione sempre più bassa. Fino a lunedì della settimana scorsa, quando è stato trasferito nell'ospedale Ca' Foncello a bordo di un'ambulanza del Suem118. È stato ricoverato prima nell'area Covid semi-intensiva dell'unità di Pneumologia. E poi è passato in Terapia intensiva, dove si trova da cinque giorni. È qui che sta lottando con tutte le sue forze per superare l'infezione da coronavirus. «Noi ancora lottiamo e, fragili e disarmati, aspettiamo con fiducia papà a casa dice Elisa perché quello che lui ci ha insegnato, assieme a mia mamma, è la fede incondizionata per la speranza, per la vita e per gli altri». Nel frattempo lei si è negativizzata. Così come sua mamma. Solo suo fratello è ancora positivo. Anche il marito di Elisa e la loro figlia di tre anni e mezzo sono risultati negativi all'ultimo tampone. I suoceri della 33enne, poi, sono usciti dai reparti Covid del Ca' Foncello e del San Camillo, dove erano stati a loro volta ricoverati nelle ultime settimane.
I COLLEGHI
E tutti ora si stringono attorno a Valter Adamo. Compresi i colleghi del medico, da Treviso a Pordenone, dove aveva in particolare avviato il servizio di procreazione medicalmente assistita (Pma), diventato uno dei centri scientificamente e operativamente più avanzati del Nordest. «Noi ora fisicamente stiamo un po' meglio, ma c'è una stanchezza devastante che ancora non passa sottolinea Elisa guardiamo però avanti con speranza. Non possiamo assolutamente mollare. Anche per papà, che ci ha sempre insegnato a combattere».
IL RACCONTO SUI SOCIAL
Durante l'isolamento la 33enne ha raccontato la sua lotta contro il Covid-19 sui social network, sempre attraverso l'inseparabile macchina fotografica, invitando tutti a fare il massimo per arginare la diffusione del virus. Ci ha messo la faccia in prima persona, come già aveva fatto per sensibilizzare l'opinione pubblica a parlare di malattie come il tumore al seno senza troppi problemi e imbarazzi ingiustificati. E non si ferma nemmeno ora. «Mi costa tanta fatica, ma la mia battaglia sociale non può fermarsi conclude nella condizione umana c'è un pensiero più duro e crudo della morte in sé. Sapete qual è? L'idea della morte dei nostri cari in solitudine. Il Covid fa anche questo: fa morire soli. E' una cosa che non si dice. Beh, la dico io. Un pensiero costante, lacerante e insopportabile. Ti toglie il fiato, ti sospende in un tempo indefinito, in un limbo di disperazione. Quando vi comportate superficialmente, riflettete sulle mie parole, in modo tale che la sofferenza, il sacrificio e il dolore di alcuni, sia d'esempio per tutti».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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