IL CASO
TREVISO Accusato di un furto in discoteca solo per il colore della pelle:

Lunedì 26 Agosto 2019
IL CASO
TREVISO Accusato di un furto in discoteca solo per il colore della pelle: «È stato il nero! Chi vuoi che sia stato?». Si è sentito dire così sabato sera dal titolare di un noto locale della Castellana Dani Conception, in arte Dani Punto Rojo, fondatore della scuola di danza Hip Hop Puppets Family, con sede a Treviso, e titolare del negozio d'abbigliamento Caveu di via Collalto. Il trentenne, di origini dominicane trasferitosi nella Marca all'età di 6 anni dov'è cresciuto fino a diventare un promettente imprenditore, è stato accusato di aver rubato dal camerino della discoteca castellana, dove si trovava assieme a due ballerine della sua scuola per uno spettacolo, venti euro in contanti e un paio di orecchini. «Il tutto senza alcuna prova e nonostante abbia subito acconsentito a farmi perquisire. Una cosa del genere non mi era mai successa, e sono pronto a presentare querela».
LA SERATA
Il trentenne era stato invitato dai titolari del locale per una serata dedicata all'Hip Hop. «Le ragazze hanno ballato alla grande, ma quando siamo tornati in camerino due dipendenti dello staff ci hanno accusato di aver fatto sparire da un armadietto 20 euro e un paio di orecchini - racconta il 30enne -. Due buttafuori mi hanno portato via di peso, e fuori dal locale mi hanno perquisito. Ovviamente non avevo nulla nel marsupio. Ma a fine serata, quand'è arrivato il momento di farci pagare, è scoppiato il pandemonio: il proprietario del locale mi ha accusato di essere un ladro, nonostante non avesse uno straccio di prova: bastava il fatto che fossi l'unica persona di colore presente. E alla fine siamo stati buttati fuori e le ragazze non sono state neanche pagate. Il titolare continuava a gridarmi in faccia di sparire: ho assistito a vari episodi di razzismo nella mia vita, ma una cosa del genere, sul posto di lavoro, non mi era mai successa».
LA RABBIA
Dani è molto conosciuto a Treviso. È stato lui a creare la prima scuola di Hip Hop in città, all'interno della palestra De Ferrari del dopolavoro Ferroviario, fino a diventare una vera e propria Academy con ramificazioni in diverse città. «Hanno trattato me e le ragazze come dei ladri, nonostante ci fossimo fatti perquisire e avessimo dimostrato di non aver nulla da nascondere - continua Dani -. Mi fa arrabbiare essere accusato di qualcosa per il colore della mia pelle: è inconcepibile». Il trentenne, che ieri pomeriggio ha ricevuto una telefonata di scuse da parte del figlio del titolare della discoteca, vuole andare fino in fondo: «Ieri sono stato dai carabinieri, e nei prossimi giorni ci tornerò per presentare una querela - aggiunge -. Non è possibile che nel 2019 un professionista come me debba trovarsi di fronte a simili situazioni».
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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