IL CASO
SPRESIANO Dalla fine del lockdown era tornato tutto come prima. Ogni

Domenica 5 Luglio 2020
IL CASO
SPRESIANO Dalla fine del lockdown era tornato tutto come prima. Ogni volta che tornava a casa dopo il tramonto trovava davanti all'ingresso una prostituta. Non un gran biglietto da visita in caso di visite di amici e parenti. Ma soprattutto, a infastidirlo, era il continuo via vai delle macchine dei clienti, che fino a notte inoltrata si fermavano a contrattare le prestazioni. Venerdì sera però l'inquilino di un condominio di via Dante Alighieri ha perso la pazienza e ha deciso di spaventare la donna. È sceso in strada e, spacciandosi per un poliziotto, ha estratto una pistola e l'ha minacciata. «Faccio parte delle forze dell'ordine, devi andartene, non puoi stare qui» ha detto l'uomo, 63 anni, alla giovane lucciola, una 32enne di origini rumene. La donna, spaventata, ha chiesto subito l'intervento dei carabinieri che grazie all'identikit fornito dalla lucciola e alle testimonianze di alcune persone che avevano assistito alla scena hanno rintracciato il 63enne, P.M. le sue iniziali, denunciandolo per minacce aggravate e sostituzione di persona. La pistola, una scacciacani perfetta copia di un revolver, è stata sequestrata.
LE STRADE DEL SESSO
La fine del lockdown non ha portato solo alla riapertura graduale di attività produttive, commerciali ed economiche. Pian piano, sulle strade della Marca, sono tornate a passeggiare anche le lucciole, che immancabilmente hanno ripreso le loro piazzole lungo quella che è da sempre considerata l'asse del sesso della Marca, vale a dire la Statale 13, da Mogliano fino a San Fior. Specie nei centri urbani la convivenza tra le belle di notte e i cittadini ha creato grossi problemi in passato, costringendo i sindaci a sperimentare ed adottare diverse ordinanza per arginare il fenomeno della prostituzione su strada. A Spresiano la situazione è decisamente migliorata negli ultimi anni, specie d'estate, ma sulla Pontebbana si trovano ancora, da Villorba a Nervesa, decine di prostitute. Alcune di queste stazionano a ridosso del centro, come nel caso della 32enne rumena che venerdì sera si trovava all'imbocco di via Dante Alighieri, il tratto cittadino della statale 13 che parte dall'Odissea e porta al centro di Spresiano.
L'ALLARME
Erano circa le 22 quando i carabinieri del nucleo radiomobile di Treviso hanno ricevuto la telefonata della 32enne. «Un uomo mi ha minacciata con una pistola» ha riferito la giovane prostituta. I militari dell'Arma sono subito intervenuti ricostruendo per filo e per segno cos'era successo. In pratica il 63enne spresianese, stanco di vedere la donna stazionare sotto la propria abitazione, ha deciso di affrontarla per convincerla ad andare altrove. Ma invece di parlarle, provando a trovare una sorta di mediazione, l'uomo ha deciso di portare con sé una pistola a salve: una scacciacani, fedele riproduzione di un revolver, ma a prima vista indistinguibile da un'arma vera e propria. In più il 63enne, per rendere più incisive le proprie lamentele, si è spacciato per un appartenente alle forze dell'ordine, così da intimidirla ulteriormente. «L'uomo non ha usato violenza fisica nei confronti della donna - hanno precisato i carabinieri - ma è riuscito comunque a spaventarla tanto da spingerla a chiamare il 112». I militari del nucleo radiomobile, guidati dal comandante Andrea Caminiti, sono giunti velocemente sul posto, hanno prima rintracciato la donna e raccolto le sue dichiarazioni, poi grazie anche ad alcuni testimoni che avevano assistito alla scena sono riusciti a risalire alla reale identità del finto poliziotto. L'immediata perquisizione dell'abitazione ha permesso di ritrovare l'arma utilizzata per le minacce, posta subito sotto sequestro.
Alberto Beltrame
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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