IL BRACCIO DI FERRO
TREVISO «Offerta troppo bassa». Solo oggi si entrerà

Mercoledì 26 Settembre 2018
IL BRACCIO DI FERRO
TREVISO «Offerta troppo bassa». Solo oggi si entrerà nel dettaglio, poi ci sarà un'altra settimana di tempo per eventuali trattative. Ma a quanto filtra da Ca' Spineda, sede della Fondazione Cassamarca, la lettera arrivata dalla Camera di Commercio e firmata dal presidente Mario Pozza ha contenuti deludenti. Pozza ha voluto mettere sul tavolo una sua proposta per chiudere il contenzioso giudiziario sul trasferimento della sede del suo ente da piazza Borsa alla cittadella delle Istituzioni dell'Appiani. Vertenza che si trascina da anni, approdata davanti a un giudice che sembra arrivata a una svolta. La Camera di Commercio è disposta a barattare il suo palazzo in centro con la torre dell'Appiani già pronta per accogliere i suoi uffici.
IL NODO
Il problema sono i soldi da mettere sopra a questo scambio per equilibrare il valore del vecchio immobile di pizza Borsa con quello nuovo della cittadella. In più ci sarebbero le spese sostenute da Fondazione in questi anni per la manutenzione di una sede nuova ma mai utilizzata. E cui si è aperta la vertenza. A luglio la Fondazione aveva avanzato la sua di proposta chiedendo alla Camera di Commercio di pagare 38,5 milioni di euro, comprensivi della valutazione della sua vecchia sede più le spese. Pozza e la giunta camerale hanno ritenuto la cifra troppo alta. E, alla fine della scorsa settimana, hanno risposta con un'offerta a loro dire più coerente. Ma che pare non aver soddisfatto Ca' Spineda.
GIORNO CRUCIALE
Oggi con la convocazione del consiglio d'amministrazione di Fondazione del consiglio d'Indirizzo, la proposta di Pozza, che se accolta porterebbe alla chiusura del contenzioso nel giro di pochi giorni, verrà sviscerata in ogni dettaglio. Le prime impressioni, da parte di chi ha avuto modo di leggerla, sono però negative. Magari oggi la maggioranza del consiglio d'indirizzo deciderà per riceverla, nel corso di una discussione tutto è possibili, ma la sensazione è che verrà respinta. E la decisione dovrà poi essere ripetuta mercoledì prossimo, quando i tecnici di Fondazione a Camera di Commercio si incontreranno con quelli incaricati dal Tribunale: di fronte a un no definitivo le trattative dovrebbero ricominciare. E il tempo stringe: per una soluzione bonaria c'è tempo solo fino a fine dicembre. Poi, se le parti non troveranno un accordo, l'ultima parola spetterà al giudice.
P. Cal.
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci