IL BILANCIO
TREVISO Nuova esplosione di contagi da coronavirus nella Marca. Ieri

Giovedì 22 Ottobre 2020
IL BILANCIO
TREVISO Nuova esplosione di contagi da coronavirus nella Marca. Ieri sono emerse 385 positività. Non era mai stato registrato un numero così elevato nel giro di 24 ore. Neppure nel picco tra marzo e aprile. In questo momento la provincia di Treviso è la più colpita di tutto il Veneto. I trevigiani che stanno attualmente combattendo contro l'infezione da Covid-19 sono esattamente 2.461. Oltre il 20% degli 11.875 casi registrati nell'intera regione. A livello complessivo dall'inizio dell'epidemia ad oggi sono stati contagiati 7.622 trevigiani. È stata superata anche la provincia di Padova. Solo quella di Verona ne conta di più (8.210). Alla luce dell'incalzare delle nuove positività, però, si teme che in pochi giorni la Marca possa definitivamente diventare la prima provincia del Veneto per numero di contagi dalla fine dello scorso febbraio ad oggi. Purtroppo nelle ultime ore ci sono stati due nuovi decessi. Ieri sono mancati due anziani di 89 e 87 anni, entrambi già colpiti da altre gravi patologie, risultati positivi al coronavirus. Salgono così a 362 le morti legate al Covid-19 nella Marca.
I NUMERI
Di pari passo sono aumentati anche i ricoveri. Ad oggi sono 69 i pazienti colpiti dal coronavirus che hanno bisogno delle cure degli ospedali: due sono nella Terapia intensiva del Ca' Foncello, 31 tra Malattie infettive e Pneumologia, sempre a Treviso, 29 nella Medicina di Vittorio Veneto e 7 nell'ospedale di comunità della stessa Vittorio Veneto. Sul fronte dei contagi, lo screening generale eseguito ieri ha evidenziato un ulteriore allargamento del focolaio esploso nella cooperativa Co-Work, che opera per la società di logistica Xlog di Geox, dove si era già arrivati a contare 48 positivi su 500 lavoratori. L'altro settore osservato speciale è quello delle scuole. Negli ultimi due giorni sono state messe in quarantena 12 classi: una delle elementari, quattro delle medie e sette delle superiori. Tra le medie c'è quella di Postioma, rientrante nell'istituto comprensivo Casteller. Qui sono emersi due contagi tra i ragazzi di una terza. Per quanto riguarda le superiori sono state registrate due positività in una sezione del liceo Veronese di Montebelluna. È stata individuata una positività anche in una quarta della scuola elementare di Ponzano. In questo caso, però, non è scattata la quarantena collettiva. La task force dell'Usl non è riuscita ad andare a fare i tamponi rapidi direttamente in classe. Ma l'altro ieri i bambini, accompagnati dai genitori, si sono presentati all'alba al Covid point allestito nell'ex dogana a Treviso. I test hanno dato tutti esito negativo. E così i piccoli hanno potuto tornare subito a scuola. Con una prescrizione: in attesa del secondo tampone di controllo, sono stati sospesi i servizi di pre e post scuola e ogni altra attività extra-scolastica.
L'ATTENZIONE
L'attenzione rimane massima pure in ospedale. Dopo il focolaio della Madonnina, ci sono stati due contagi anche nel reparto di Pediatria del Ca' Foncello. Il coronavirus ha colpito un piccolo paziente che lunedì è stato sottoposto a un intervento chirurgico. Prima del ricovero programmato aveva avuto il tampone negativo. Così come i suoi genitori. Dopo l'operazione, però, ha manifestato sintomi simil influenzali compatibili con il Covid-19. E il nuovo tampone ha dato esito positivo. Così come quello sul genitore che l'aveva accompagnato in reparto. L'Usl ha subito eseguito un nuovo screening su altri due bambini, e sui relativi genitori, che erano in stanza con il piccolo contagiato. Anche il personale della Pediatria è stato controllato. «Ad oggi non sono state riscontrate altre positività - spiega Stefano Formentini, direttore del Ca' Foncello - ora attendiamo il secondo tampone». Nei giorni scorsi erano emersi altri contagi nell'ospedale di Treviso. «Oltre a due operatori del reparto di Medicina d'Urgenza, però, si è sempre trattato di casi isolati», sottolinea Formentini. Anche il San Camillo è corso ai ripari allestendo una tensostruttura davanti all'ingresso. «Serve per eseguire i tamponi in sicurezza, senza dover occupare un ambulatorio all'interno», specifica suor Lancy Ezhupara, direttore amministrativo. Ad oggi nell'ospedale di viale Vittorio Veneto non si registrano casi di coronavirus. La struttura, però, è pronta a trasformarsi nuovamente in un Covid Hospital in caso di necessità.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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