Gli ultimi a vederlo sono stati i gestori dell'osteria Perbacco. Lì, come spesso accadeva, aveva cenato prima di tornare nella casa di famiglia proprio di fronte, nel quartiere di San Liberale. Poi più nulla. Un vuoto di due giorni, al termine dei quali i conoscenti e gli amici del quartiere hanno preso la decisione di capire cosa fosse successo. E alle 18 di sabato hanno cercato di entrare in casa, grazie alla chiave data in custodia a un vicino. Ma l'appartamento era chiuso a chiave, con le chiavi nella toppa. Dal giardino però si sono viste le luci e si è sentito il televisore acceso. Ed è stato proprio questo a far presagire il peggio. L'arrivo dei vigili del fuoco ha purtroppo chiarito ogni sospetto: Tiziano Manca, 57 anni, era già in stato di rigor mortis. Il suo cuore aveva ceduto, probabilmente giovedì notte. Ora il parroco del quartiere e i carabinieri stanno cercando di rintracciare qualcuno tra i parenti: la famiglia Manca è infatti originaria della Sardegna. E Tiziano qui non aveva legami così stretti. Per i funerali, dicono le autorità, bisognerà attendere probabilmente una settimana. Una fine in solitudine per un uomo che pur nella grande discrezione e riservatezza non viene certo descritto come un depresso. «Era un uomo colto e appassionato alla lettura- lo ricorda Remo Martini, un vicino di quartiere-aveva tre grandi passioni: la storia della Serenissima, di cui sapeva tutto, l'architettura e le armi storiche». I conoscenti descrivono così un uomo solitario ma integrato nel tessuto sociale, provato sicuramente dalla scomparsa a breve distanza di entrambi i genitori ultranovantenni. Diplomato all'istituto alberghiero, Tiziano Manca aveva lavorato all'Harry's bar di Venezia. «In molti gli chiedevano di raccontare aneddoti o illustri frequentazioni nel locale di Arrigo Cipriani. Ma lui rispondeva che negli ultimi anni la poesia del luogo aveva ceduto il passo a una logica più commerciale». A un certo punto non era sfuggito il suo cattivo stato di salute. Così Martini, ex infermiere, si era offerto di accompagnarlo in ospedale per accertamenti. «Non aveva la patente: i medici gli certificarono una cirrosi epatica. Ora era in attesa di essere ricoverato a Padova». Dopo l'Harry's bar, Manca era entrato a lavorare alla Osram, però negli ultimi tempi era disoccupato. Aveva sempre vissuto nella casa di famiglia con la madre e il padre, ex direttore della Polveriera. Non si era mai sposato, ma non sapevamo se avesse una donna».
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