I TIMORI
TREVISO I clienti che si affacciano nei ristoranti trevigiani che propongono

Mercoledì 29 Gennaio 2020
I TIMORI TREVISO I clienti che si affacciano nei ristoranti trevigiani che propongono
I TIMORI
TREVISO I clienti che si affacciano nei ristoranti trevigiani che propongono menù asiatici non nascondono qualche timore. Prima di sedersi al tavolo chiedono ai gestori se c'è per caso qualche rischio legato alla diffusione del coronavirus cinese. I titolari li rassicurano. E al momento questo basta per indurli a inforcare le bacchette come sempre. «All'inizio abbiamo temuto che la psicosi riguardante il nuovo coronavirus potesse incidere negativamente sulle attività, parlando in generale dai locali sushi ai ristoranti cinesi rivela Filippo Hu, giovane titolare del Bento Sushi Take Away & Delivery di via San Leonardo a Treviso fino a questo momento, però, abbiamo visto che non c'è stata una risposta negativa da parte dei clienti. Ed è giusto che sia così: non c'è assolutamente nulla di cui aver paura». I timori per il nuovo virus cinese capace di causare gravi polmoniti sono inevitabilmente arrivati anche qui. Non solo quelli dei clienti. Sono gli stessi titolari delle attività che si rifanno alla tradizione culinaria asiatica a essersi preoccupati per gli effetti collaterali legati alla diffusione del coronavirus. Almeno fino ad oggi, però, ci sono state solo mille domande, senza conseguenze pesanti sotto il profilo economico.
CONTROLLI
«Noi ovviamente comperiamo qui gli alimenti che poi andiamo a utilizzare specifica Hu e questo, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, fa cadere qualsiasi tipo di preoccupazione». Discorso simile per quanto riguarda Xiao, ristorante giapponese e più in generale asiatico di via Manin a Treviso, a cui si aggiungono altri due ristoranti tra Montebelluna e Ponte della Priula; «Riceviamo prenotazioni come sempre», si limitano a dire. Altri ristoratori cinesi di Treviso preferiscono restare anonimi. Confermano le domande dei clienti ma assicurano di non essere troppo preoccupati per quello che sta accadendo: «Molti ci chiedono se ci sono problemi, se è tutto in ordine e se possono mangiare tranquilli. Noi rispondiamo che non c'è alcun rischio di contrarre virus strani. Zero raccontano tra l'altro ci spostiamo spesso tra l'Italia e la Cina. Ma siamo tranquilli perché oggi c'è un livello di attenzione davvero molto elevato. Se a una persona è consentito di mettersi in viaggio, significa che non ha alcun problema di salute». «Lo Stato sta facendo di tutto aggiungono compreso l'invio di aggiornamenti periodici sulla situazione».
PRECAUZIONI
Fatto sta che un po' di preoccupazione sembra inevitabile. Dopotutto è lo stesso ministero della Salute a predicare prudenza. «Le raccomandazioni per ridurre l'esposizione e la trasmissione di una serie di malattie respiratorie comprendono pratiche alimentari sicure: evitare carne cruda o poco cotta, frutta o verdura non lavata e le bevande non imbottigliate avverte la task force di esperti oltre a lavare spesso le mani con acqua e sapone o con soluzioni alcoliche, starnutire o tossire in un fazzoletto o con il gomito flesso, utilizzare una mascherina e gettare i fazzoletti utilizzati in un cestino chiuso immediatamente dopo l'uso ed evitare il contatto ravvicinato, quando possibile, con chiunque mostri sintomi di malattie respiratorie come tosse e starnuti».
M. F.
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