I medici di base: «Denunciamo chi non ci rispetta»

Lunedì 26 Agosto 2019
I medici di base: «Denunciamo chi non ci rispetta»
L'ANNUNCIO
TREVISO Fermare chi insulta o addirittura alza le mani contro i medici. Si fa sul serio. Non ci si limiterà più alle lamentele e agli appelli per arginare le aggressioni all'interno degli ambulatori. I medici di famiglia hanno deciso che d'ora in poi passeranno alle denunce e andranno dritti in tribunale. La Fimmg di Treviso, la federazione provinciale dei dottori di base, si schiererà in ogni singolo processo. «Ci costituiremo parte civile contro chiunque eserciti violenza contro un medico mette in chiaro il sindacato guidato da Brunello Gorini deploriamo gli eventi che negli ultimi tempi si stanno registrando contro i medici, siano essi di famiglia, di guardia medica, medici ospedalieri o specialisti ambulatoriali». «Il medico nell'esercizio della sua professione è considerato un pubblico ufficiale quando sbaglia sottolinea il segretario e allora deve essere considerato tale anche quando subisce un'aggressione, verbale o fisica che sia». L'iniziativa affianca quella lanciata da Gianfranco Aretini, medico di famiglia di Fiera, fautore della nascita del primo comitato di camici bianchi per tutelare i professionisti dagli attacchi di alcuni pazienti, in primis avviando delle attività di sensibilizzazione nel territorio. Con lui c'è Francesco Longo, medico di base ora in pensione. E Roberto Rigoli, direttore della Microbiologia del Ca' Foncello, che non ha formalmente aderito al gruppo ma che ne condivide le preoccupazioni e allo stesso tempo ha annunciato un giro di vite anche negli ospedali. Nella veste di riferimento dell'Anpo di Treviso, il sindacato dei primari, ha chiarito che gli specialisti sono stanchi di essere accusati e insultati dai pazienti, spesso senza alcun motivo, e che d'ora in poi quereleranno tutti quelli che li denigrano e li diffamano, anche sui social network. Gorini, dal canto suo, va pure oltre invitando i colleghi medici di famiglia a cacciare dagli ambulatori i pazienti che tengono un comportamento decisamente maleducato, arrogante e aggressivo. A lui è già capitato. Non si è tirato indietro.
MALEDUCAZIONE
«Qualche tempo fa una signora ha fatto irruzione nel mio ambulatorio spalancando la porta mentre stavo visitando un'altra paziente racconta si è rivolta a quest'ultima chiedendole quanto le mancasse, perché stava attendendo ormai da venti minuti. L'ho presa per un braccio e l'ho accompagnata fuori rivela dicendole che visto che aveva tanta fretta avrebbe dovuto cercarsi un altro medico. E così è stato». «Tutti i medici di famiglia dovrebbero mettere alla porta i pazienti che non si comportano bene conclude nel momento in cui una persona viene scaricata più volte da diversi medici, magari si chiederà cosa c'è che non va. Il rapporto di fiducia è fondamentale. Ma non riguarda solamente il paziente verso il medico. Anche il contrario. Ci mancherebbe. Vent'anni fa cose del genere non sarebbero mai successe. Ormai è venuto meno il rispetto per la professione medica».
Mauro Favaro
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