Venerdì l'addio a Francesca «Ci lascia un vuoto enorme»

Mercoledì 24 Aprile 2019
IL LUTTO
TREVISO I colleghi degli enti nei quali ha lavorato per tutta la vita continuano a ripetere: un dolore enorme. Tanto era stimata e benvoluta Francesca Susanna che sarà salutata venerdì prossimo alle 16 alla chiesa di Santa Maria Maddalena. La sua foto, quella che le piaceva anche se aveva la mano vicino al viso, i suoi amici con la maiuscola, quelli che sono più che parenti, i suoi fratelli, i suoi nipoti, i suoi cugini. Saranno tutti lì, stretti tra i banchi, ad ascoltare le parole di conforto di don Andrea Massarin, custode del convento dei frati francescani e a dare sostegno al marito Jego e al figlio Carlo.
IL DESTINO
Purtroppo l'epilogo non era più inatteso, ma la forza del gruppo che ha accompagnato Francesca sino alla fine era quella di pensare sempre e comunque al futuro e godere la vita nei suoi autentici piaceri. Il nome di Francesca Susanna non è però legato solo a ricordi privati. La sua statura professionale ha consentito alla Provincia di Treviso di mettere in cantiere format e manifestazioni che perdurano nel tempo. Susanna aveva iniziato la sua carriera entrando nel 1979 in Regione Veneto, dove era rimasta fino al 1987, occupandosi di urbanistica. Nel 1988 era passata alla Provincia per occuparsi inizialmente di Beni ambientali, mentre è dal 2000 in poi che diventa responsabile dell'ufficio Cultura.
IL LAVORO
È Francesca Susanna a dare propulsione a RetEventi, insieme all'ex assessore Marzio Favero, a curare iniziative come il giorno della memoria, le mostre del Fast, il Foto Archivio Storico Trevigiano, un archivio di 500mila fotografie dedicate al territorio veneto nel 1800 e 1900. «La passione per il suo lavoro era la sua grande cifra - ricorda il marito Jego - Francesca sapeva trascinarti. Lo fece anche con me: ci conoscemmo in uno studio tecnico. Io avevo qualche anno in più di lei, mi convinse ad iscrivermi all'università e a laurearmi. Entrai un po' in punta di piedi nel suo gruppo di amici. Ancora oggi sono più che una famiglia». 43 anni insieme e oggi un inevitabile vuoto. Ma, insieme la densità di ricordi felici, un figlio, e la consapevolezza di una persona amata.
Elena Filini
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