Quartieri a nuovo: si parte da San Paolo

Venerdì 15 Marzo 2019
IL RILANCIO
TREVISO Due quartieri simbolo della periferia trevigiana; tra i più popolosi, ricchi di umanità ma anche di problemi. San Paolo e San Liberale, per diversi motivi, sono stati scelti come laboratorio di rigenerazione urbana. L'assessorato all'Urbanistica ha infatti stretto un accordo con il Laboratorio integrato di Progettazione Urbanistica tenuto dal professor Piero Pedrocco. Un accordo fortemente voluto dall'assessore Linda Tassinari, che sulla rigenerazione urbana punta moltissimo.
LA RICERCA
Nei prossimi giorni Pedrocco e i suoi studenti verranno a Treviso per visitare i due quartieri e fare i primi rilievi. «Non si tratta di un incarico professionale - spiega la Tassinari - ma di una spontanea collaborazione avente fini scientifici e sperimentali protesa allo sviluppo dell'architettura». La fase operativa sarà ovviamente, un passaggio estremamente importante: «In pratica il corso di studi tenuto dal docente si trasferirà nei due quartieri. Avrà lo scopo di redigere un'analisi attraverso la quale verranno sintetizzate le caratteristiche intrinseche, le esigenze di sviluppo, aventi l'obiettivo di migliorare l'integrazione nella città e di conseguenza la creazione di un modello di sviluppo urbano in linea con il territorio e la sua innovazione». E anche queste analisi andranno a costituire la base delle future decisioni che prenderà la giunta.
LA SCELTA
San Paolo e San Liberale non sono stati scelti a caso. Il primo è uno dei quartieri popolari della città, ricco di condomini, di residenze Erp, ma anche quello meno fornito si servizi oltre che carente di spazi d'aggregazione. San Liberale, nella sua particolarità di quartiere-città, delimitato da confini netti ma privo di punti di riferimento, un esperimento residenziale fatto quando Treviso si stava espandendo, è forse la sfida più intrigante per studenti universitari decisi a cimentarsi in un lavoro così imponete come ripensare una città partendo dalla sua periferia. «Entrambi - sottolinea l'assessore - sono stati scelti dal professore come meritevoli di un approfondimento».
L'OBIETTIVO
La Tassinari, che in questo mesi è stata totalmente assorbita dalla predisposizione del Piano degli Interventi, quando si parla di riqualificazione ha idee molto chiare: «Al fine di un miglioramento della qualità della vita nella città dice - bisogna puntare all'innovazione nel disegno dei servizi, nella formulazione di nuovi modelli di sviluppo rapportati al territorio per perseguire il bene comune. Il progetto di rigenerazione riguarderà azioni dirette, proposte sia nel centro storico che nei quartieri con differenti obiettivi e differenti esigenze di carattere urbanistico e sociale». E nel progetto di rigenerazione si parlerà molto di vuoti urbani: «Particolare attenzione verrà posta ai vuoti urbani e agli spazi non più utilizzati - sottolinea l'assessore - che verranno reinterpretati come nuove opportunità per ridisegnare le funzioni del territorio motivando nuove sinergie tra privato, pubblico e sociale. Tale azione di recupero e riqualificazione del patrimonio preesistente, e in alcuni casi degradato, avrà lo scopo di favorire interventi protesi alla salvaguardia dell'ambiente e del paesaggio che limiteranno il consumo del suolo, in linea con quanto definito dall'ottica della rigenerazione intesa in senso ampio».
Paolo Calia
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