Miatto: «Fatto tristissimo colpa del disagio sociale»

Sabato 20 Luglio 2019
Miatto: «Fatto tristissimo colpa del disagio sociale»
IL SINDACO
«C'è un disagio sociale che nessuno di noi pensa possa esistere, ma i casi sono più numerosi di quanto si creda». Antonio Miatto, sindaco da meno di due mesi, ha seguito passo dopo passo le indagini sul delitto di via Cal dei Romani a Olarigo, «un fatto tristissimo che ho iniziato a seguire al mattino appena arrivato in municipio, quando sono stato informato dell'accaduto anche se in quel momento si sapeva davvero poco».
GLI AGGIORNAMENTI
Poi una trasferta a Mestre per impegni istituzionali, nel corso dei quali Miatto è stato aggiornato sul caso, e intorno alle 16 il ritorno in città con tappa al comando dei Carabinieri di via Boni, dove Patrizia Armellin e Angelica Cormaci erano in stato di fermo. «Ho raccolto ulteriori informazioni, tra le quali quella secondo cui la vittima sarebbe stato di fatto domiciliato in città, anche se ufficialmente per la nostra anagrafe non era né residente né domiciliato qui. Le due arrestate? Non le conosco, così come non conoscevo la vittima». Nella testa e nel cuore di Miatto resta così, in attesa delle conclusioni della magistratura come si affretta a precisare il primo cittadino, il ricordo di un fatto tristissimo anche perché denota disagio sociale.
SPORTELLO DONNA
Quest'ultimo concetto, precisa il sindaco, è meno astratto e lontano di quanto si pensi: «Mi vengono in mente le tante iniziative che sono state prese in città negli ultimi anni contro la violenza di genere, dallo Sportello Donna alla recente inaugurazione nel comando dei Carabinieri di uno spazio che dà un maggiore senso di protezione a chi denuncia di avere subìto violenze. In quell'occasione emersero numeri importanti, come le 208 richieste di aiuto arrivate nel corso del 2018, soprattutto da parte di donne. Purtroppo c'è un disagio sociale che nessuno di noi ritiene che possa esistere perché spesso si pensa che i fenomeni siano sporadici. E invece sono più numerosi di quello che si possa presumere, anche se quello di Olarigo non è ancora bene definito». Sul web c'è chi ha commentato l'episodio di via Cal dei Romani tirando in ballo i tanti discorsi fatti e le iniziative prese contro la violenza sulle donne, «che spesso si connota per motivazioni legate alla gelosia. Ma la violenza è tale indipendentemente dal genere» ricorda Miatto. Che alla domanda su quale possa essere il ruolo dei cittadini per contribuire a prevenire fatti tragici come quello di Olarigo risponde: «Un'informativa ai servizi sociali o allo Sportello Donna può aiutare. Mi rendo conto che sia difficile distinguere un caso foriero di violenza da uno che non lo è, ma credo che avendo una conoscenza di base di quanto accade intorno a noi si possa sperare di evitare atti violenti».
Luca Anzanello
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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