IL REPORTAGE
TREVISO Alla ricerca di medici per il pronto soccorso anche tra

Martedì 16 Luglio 2019
IL REPORTAGE TREVISO Alla ricerca di medici per il pronto soccorso anche tra
IL REPORTAGE
TREVISO Alla ricerca di medici per il pronto soccorso anche tra i camici bianchi non ancora specializzati per scongiurare il rischio di interruzione di un servizio così importante a causa della carenza di dottori. L'Usl della Marca ha aperto i propri bandi per l'area dell'emergenza-urgenza anche alle persone che stanno completando il percorso in Medicina e chirurgia d'urgenza. È la prima volta che accade. «In questo modo anticipiamo i tempi -spiega Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca- gli specializzandi possono rispondere fin da subito all'avviso di selezione. In caso di esito positivo, verranno assunti non appena avranno terminato la specializzazione».
IL PRINCIPIO
In pronto soccorso, mettono in chiaro dall'azienda sanitaria, non entreranno mai medici che non siano specializzati. La necessità di provare ad accaparrarseli ancora prima che finiscano l'università, però, la dice lunga sulle difficoltà legate alla carenza di dottori. «Considerate le evidenti difficoltà ad acquisire personale medico con specializzazione in Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza -scrive- al fine di scongiurare il pericolo di interruzione di pubblico servizio e di garantire la continuità dell'assistenza sanitaria erogata dai pronto soccorso, si ritiene opportuno prevedere che potranno partecipare all'avviso medici laureati in Medicina e chirurgia che non siano in possesso della specializzazione in Medicina e chirurgia d'accettazione e d'urgenza o equipollenti o affini».
L'ALLARME
All'inizio di luglio Stefano Formentini, direttore del Ca' Foncello, aveva fatto scattare la procedura d'urgenza comunicando che senza un intervento non si riusciva a garantire la copertura di tutti i turni nel pronto soccorso di Treviso. L'area delle urgenze dell'ospedale del capoluogo oggi conta solo 24 medici in servizio, rispetto ai 29 previsti. Ne mancano cinque. La procedura d'urgenza ha consentito di far entrare una dottoressa attraverso il pagamento del servizio in libera professione. Questa si è aggiunta a un altro camice bianco già operativo in libera professione. Lavoreranno in pronto soccorso fino alla fine dell'anno. In questo modo si è riusciti a mettere una toppa sull'emergenza. Ma il settore guidato dal primario Matteo Pistorello resta il più affollato in assoluto. Lunedì si sono contati 305 accessi. Un numero che supera la media del periodo del 10%. Nei giorni di gran caldo è andata pure peggio: si è arrivati a superare i 320 accessi al giorno. Complessivamente sono 103mila le persone che ogni anno si rivolgono al pronto soccorso di Treviso. Alla fine di giugno Benazzi ha fatto il punto della situazione con Domenico Mantoan, direttore dell'area Sanità e sociale della Regione. Dal vertice è uscito il via libera ad assumere in pronto soccorso anche medici non specializzati in Medicina d'urgenza.
LE CRITICITA'
L'Usl punta a coprire i posti vacanti in particolare con internisti e geriatri. Non verrà chiesto loro di intervenire sui casi di estrema urgenza. Non potrebbero farlo. Però potranno seguire in modo diretto tutti i pazienti con più di 75 anni. Sono un terzo del totale: circa 35mila l'anno. Un numero tutt'altro che banale. Nascerà di fatto un nuovo pronto soccorso dedicato agli anziani all'interno di quello generale. La direzione sta anche valutando la possibilità di riplasmare la sala d'attesa per dividere fisicamente le due attività. L'altro fronte caldo riguarda gli ortopedici. Quando arrivano persone con più traumi, e in estate non è cosa rara a causa degli incidenti, devono esserci almeno due ortopedici in sala operatoria. E chi ha problemi meno gravi si ritrova a dover attendere. Inevitabile, dato che mancano almeno 5 specialisti. Per provare a risolvere il problema, l'Usl ha aperto anche agli ortopedici che lavorano in altri ospedali della Marca e che su base volontaria siano disposti e essere reperibili per dare una mano al pronto soccorso di Treviso in caso di necessità. Entro questo mese, poi, dovrebbero essere inseriti cinque medici aggiuntivi nell'ambulatorio dei codici bianchi, gestito dai medici di guardia medica. Benazzi punta a farlo diventare operativo 24 ore su 24, almeno nei fine settimana.
CODICI BIANCHI
I codici bianchi vengono assegnati alle persone che si presentano al triage per problemi non gravi né urgenti. È il nodo più spinoso. Sono circa il 55% del totale: oltre 55mila pazienti all'anno. Se si riuscissero a gestire al di fuori dell'area delle urgenze sarebbe probabilmente risolto il problema del sovraffollamento e delle lunghe attese, il cui limite massimo sulla carta è fissato in 4 ore dal momento dell'accettazione. Ma ci sono in ballo anche altri progetti. La direzione dell'azienda sanitaria ha annunciato che sta lavorando per allestire a Treviso due nuovi pronto soccorso specialistici: uno pediatrico con accesso diretto al reparto e l'altro oculistico. Non verranno aperti in brevissimo tempo. Sul primo si può lavorare. Anche se gli spazi della Pediatria, divisi dall'area delle degenze, faticherebbero ad accogliere 16mila under 14 all'anno. Serve dunque una riorganizzazione.
Mauro Favaro
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