IL PROVVEDIMENTO
TREVISO 87 alberi pericolosi. Parecchi dei quali da abbattere

Mercoledì 12 Giugno 2019
IL PROVVEDIMENTO
TREVISO 87 alberi pericolosi. Parecchi dei quali da abbattere subito pena la pubblica incolumità. Sono dislocati a città Giardino, in viale Cesare Battisti e lungo il Put. Ma anche a Lungosile Mattei e ponte San Martino, oltre che in diversi quartieri. Si tratta però di alberi singoli, che non dovrebbero più di tanto comportare disagi per la viabilità. Così il sindaco e l'assessore ai lavori pubblici hanno deciso di agire con un'ordinanza urgente. E procedere già da oggi.
GLI ESAMI
«Dall'analisi dei tecnici ultimata in maggio, emerge che diverse piante del centro storico sono arrivate a fine ciclo. E poiché non vogliamo correre inutili rischi, partiamo da oggi all'abbattimento delle piante più fragili» conferma l'assessore ai lavori pubblici Sandro Zampese. Considerato che durante il monitoraggio del patrimonio arboreo presente nelle aree verdi, parchi, strade e viali cittadini da parte del tecnico Claudio Corazzin, incaricato da Contarina, è stata evidenziata la presenza di alberi gravemente compromessi ad elevato rischio di cedimento strutturale, i cui bersagli potenziali sono le aree verdi, i viali e le strade pubbliche e gli edifici limitrofi insistenti lungo il Put e nella cosiddetta Zona A del Centro ( bastioni e Mura incluse) si è deciso dunque di procedere molto in fretta. Ma il Comune farà di tutto per limitare i disagi. «Si tratta di alberi singoli, non di filari, per cui non ci sarà bisogno di chiudere le strade. In molti casi basterà transennare le piante interessare e mettere qualche divieto di sosta. Di sicuro non taglieremo lungo il Put negli orari di punta».
LE ESSENZE
Tigli, querce, ippocastani, robinie, tassi: alberi che - come gli esseri umani - sono arrivati a fine corsa. E che oggi rappresentano un'insidia per pedoni e auto. «Ma verranno tutti ripiantati - avverte Zampese - anzi: nel dobbiamo abbattere 87 e ne ripianteremo 120». Di quale specie? Verranno utilizzate le stesse essenze. «Tranne purtroppo per i pini marittimi di viale Cesare Battisti: sono bellissimi ma il clima trevigiano è del tutto inadatto. Morirebbero subito, non ha senso». Un mese di lavoro dunque. «Le piante più pericolose saranno abbattute subito. Poi abbiamo alcune potature da effettuare. Ma l'intervento si concluderà con gli inizi del mese di luglio». Per la ripiantumazione si andrà invece ad ottobre perchè quello è il periodo migliore per la pianta: «In centro e nei quartieri faremo nuove piantumazioni, e andremo d occupare anche i vecchi vuoti. Molti dei quali si trovano nelle periferie». Ecco che si prosegue nel solco del programma di piantumazioni di marzo, quando vennero messe a dimora circa 500 piante tra centro e periferie. I tecnici incaricati interverranno con l'integrazione di tutte le alberature mancanti lungo il Put, e in svariati altri ambiti. L'obiettivo che l'ufficio verde si è dato è quello di ripristinare gli abbattimenti che sono stati fatti durante lo scorso anno, e reintegrare anche piante ormai mancanti da tempo. «Rispetto al passato - commentano i professionisti incaricati da Ca' Sugana - la differenza è che ci vengono assegnate risorse». Lo skyline della città muterà profondamente in primavera: dopo decenni negli ultimi anni sono stati effettuati interventi consistenti su un patrimonio botanico vecchio e in sofferenza. Il verde della città ha bisogno di molte cure, dopo il decennio di inattività interrotto dalla ripresa delle potature nel 2016. Tuttavia le polemiche di alcuni trevigiani non si placano: «Siamo intervenuti laddove c'era vera necessità - conclude Zampese - mettendo a frutto le competenze dei tecnici e l'esperienza maturata. Ai cittadini diciamo di stare tranquilli: abbiamo salvato 250 alberi da morte certa a Santa Maria del Rovere e renderemo Treviso una città sempre più verde. Ma non possiamo derogare sull'incolumità».
Elena Filini
© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci