Bruxelles chiama Scottà «Si prepari a rientrare»

Mercoledì 7 Marzo 2018
Bruxelles chiama Scottà «Si prepari a rientrare»
IL RIENTRO
VITTORIO VENETO «Onorevole, si prepari a tornare a Bruxelles». La telefonata dalla capitale belga è arrivata sul cellulare di Giancarlo Scottà subito dopo le elezioni politiche che hanno coinvolto indirettamente l'ex sindaco leghista di Vittorio Veneto. Scottà, infatti, non è sceso in campo né per la Camera né per il Senato, ma ha seguito con attenzione i risultati del collega Lorenzo Fontana, vicesindaco di Verona, vicesegretario federale della Lega Nord, deputato per lo stesso partito al Parlamento Europeo e candidato del Carroccio in uno dei collegi plurinominali tra la città scaligera e Rovigo. Si attende la proclamazione ufficiale, ma l'ottimo risultato ottenuto dal partito di Matteo Salvini nel proporzionale in quell'area (31,18%) dovrebbe garantire alla Lega tre seggi, uno dei quali andrebbe proprio al capolista Fontana. Essendo gli incarichi di deputato italiano e all'europarlamento incompatibili tra loro, il veronese sceglierà lo scranno a Roma lasciando così libero quello nell'emiciclo a Bruxelles a tutto vantaggio di Scottà, primo dei candidati veneti della Lega non eletti nel 2014 nonostante le circa 14mila preferenze raccolte.
LA TELEFONATA
«Non so ancora con esattezza come andranno le cose, ma da Bruxelles mi hanno già telefonato per dirmi di prepararmi» dice un prudente Scottà lunedì sera. L'ex sindaco si era schermito quando, nel corso del mini comizio dei candidati leghisti a Camera e Senato al bar Lux di Vittorio Veneto, nell'ultima domenica di campagna elettorale, il segretario provinciale Dimitri Coin esortò a votare Lega anche per riportare Scottà tra i rappresentanti dell'Italia in Europa. Un ritorno che durerebbe solo un anno o poco più, vale a dire fino alla primavera del 2019 quando si svolgeranno le nuove elezioni europee.
PER UN ANNO
Cosa potrà fare Scottà, che fu componente la commissione agricoltura di Bruxelles nel precedente mandato? «In questo momento mi trovo un po' sguarnito. Fatemi tornare lì, poi prenderò coscienza della situazione nella quale mi troverò e verificherò i miei ambiti di intervento. Credo comunque che anche in Europa occorra chiedere di più» afferma Scottà, 65 anni tra poco più di un mese, insegnante in pensione, che una volta tornato europarlamentare non dovrà rinunciare al suo attuale incarico politico di presidente della fondazione vittoriese Ettore e Flavio Fenderl, che assegna contributi economici a persone in difficoltà. «Rimarrò presidente della Fenderl» fa sapere l'ex primo cittadino, che ha nel suo curriculum politico anche i mandati da consigliere in Comune e in Provincia.
Luca Anzanello
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