H-Farm mette radici via alla maxi scuola

Mercoledì 18 Settembre 2019
IL PROGETTO
RONCADE La prima pietra, in realtà, è un alberello, il primo dei 3.500 del grande polmone verde dell'H-Campus. Con l'interramento ad opera di alcuni ragazzi delle scuole di H-Farm (il cerimoniale, comunque, ha previsto anche la più tradizionale spatolata di malta sui mattoni da parte delle autorità) ieri è simbolicamente iniziata la costruzione concreta del mega complesso scolastico, voluto a Ca' Tron da Cattolica Assicurazioni (proprietaria della tenuta agricola ex Fondazione Cassamarca), Cassa depositi e prestiti e il gruppo trevigiano fondato da Riccardo Donandon, che hanno dato vita ad un apposito fondo da 101 milioni di euro gestito da Finint. Nei 51 ettari complessivi, a ridosso dell'attuale quartier generale di H-Farm, nella campagna tra le province di Treviso e Venezia, sorgerà uno dei poli formativi più vasti e all'avanguardia d'Europa e tra i maggiori al mondo incentrato sulla rivoluzione digitale: dall'asilo ai master universitari, a regime ospiterà circa duemila studenti, più un altro migliaio tra docenti e addetti vari.
I VISORI
L'immenso terreno è ancora completamente sgombro, ma, per l'occasione dell'evento inaugurale, alcuni visori per realtà virtuale consentono di immergersi in una rappresentazione tridimensionale del futuro campus. Tributo all'altra peculiarità del progetto: le tecnologie. La sfida è riuscire a completare almeno gli edifici scolastici per l'avvio dell'anno scolastico 2020-2021. Operai e tecnici dell'impresa Carron (trecento quelli impiegati in media, ma in alcune fasi potranno essere pure di più: da un estremo all'altro il cantiere misura un chilometro e mezzo) dovranno d'ora in poi correre, perché si è già in ritardo di oltre dodici mesi sulla tabella di marcia originaria: lo stop imposto dalla commissione Via la scorsa estate sembrava addirittura mettere in forse il progetto. Donadon non nega di aver passato qualche momento di demoralizzazione: «Una frenata violenta che ci ha messo in difficoltà. Ma abbiamo fatto tesoro anche di questi imprevisti: ti aiutano a crescere e rendono più brillante il traguardo. Del resto, eravamo dopati dal senso di responsabilità verso i ragazzi e le famiglie con cui avevamo preso l'impegno: nessuno di noi voleva dire loro non si fa più», riconosce l'imprenditore. Del lungo iter burocratico, in realtà, rimane ancora qualche strascico, con le ultime delibere degli enti locali da approvare, ma, assicurano i promotori, si tratta solo di passaggi formali. I lavori partiranno dunque dalla strada di collegamento con la Triestina (da dove avverrà il nuovo accesso principale), per poi passare, una volta giunte le ultime carte, alle scuole vere e proprie, e alle altre strutture.
L'ARCHISTAR
Il progetto, firmato dallo studio di architettura Zaa, prevede 13 nuovi edifici con aule, laboratori e spazi per lo studio, oltre che per le startup e le imprese. Ma ci saranno anche uno studentato da 244 posti e un centro sportivo di circa 7000 metri quadrati con tre campi polivalenti, uno skate-park e una pista per l'atletica leggera. Nonché una grande biblioteca- auditorium ristorante, in parte sotterannea, disegnata da Richard Rogers, l'archistar del Centre Pompidou di Parigi. In totale 59 milioni per nuove opere di cui 8 per viabilità e 30mila metri quadrati di superficie coperta, interamente a cubatura zero, grazie al recupero di fabbricati abbandonati e all'abbattimento dell'ex base militare vicina. Tutto dotato di connessione 5G e con l'85% del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili. Solo il 10% dell'intera area sarà edificato: il resto sarà adibito a parco, con oltre 27 ettari di boschetti aperti al pubblico, grazie 25 chilometri di percorsi, con 500 e-bike, monopattini elettrici e kart in dotazione e relative 28 stazioni di ricarica.
Mattia Zanardo
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