LA STORIA
TREVISO Nel novembre 2002 con una cerimonia essenziale ma significativa, Ca' Sugana elargì 2.582 euro per finanziare una borsa di studia destinata uno studente meritevole, appassionato di scienza e col desiderio di affrontare gli studi d'ingegneria. Dopo una selezione accurata, chiamato a salire sul palco dove ad attenderlo c'erano l'allora sindaco Giancarlo Gentilini e l'allora presidente del Consiglio Giancarlo Iannicelli, è stato Gianmarco Parpinel, fresco di diploma di maturità e ai primi contatti con il mondo universitario. Oggi quello studente meritevole, che anche grazie a quel contributo ha potuto laurearsi brillantemente in Ingegneria Aerospaziale nel 2009, fa parte di un gruppo selezionatissimo di 24 esperti legati a Leonardo, colosso mondiale espressione di Finmeccanica nel settore dell'aeronautica, che lavora a Washington sul prototipo di un simulatore per le cabine di pilotaggio. Un progetto che vede come partner il governo Usa e che mira a rendere più sicure intere flotte di aerei civili. Un'eccellenza insomma. Partita da Ca' Sugana.
IL RITORNO
Nei giorni scorsi Parpinel, oggi 34 enne, tornato aTreviso per una visita lampo è andato a trovare Iannicelli, nel frattempo tornato a ricoprire il ruolo di presidente del consiglio comunale. Ed è stata una vera sorpresa. «La visita mi ha fatto estremamente piacere - ammette Iannicelli - e mi rende orgoglioso anche perché, in tutti questi anni, non ho saputo nulla di questo ragazzo. Però lui si è ricordato. La sua storia dimostra come quella borsa di studio sia stata uno degli investimenti migliori fatti dal Comune. Sì, parlo di investimento perché il compito di un'istituzione pubblica è anche quello di aiutare e sostenere i propri cittadini».
LA STORIA
Iannicelli è stato anche il fautore di quella borsa di studio, nata da una disgrazia. Venne intitolata al colonnello pilota del 51° Stormo Davide Franceschetti, morto per essersi eiettato troppo tardi dal suo Amx in avaria. Una ferita ancora aperta. Iannicelli all'epoca era l'ufficiale del 51° cui toccò il delicato compito di gestire quella disgrazia: «Un incidente drammatico - ricorda - avvenuto nel 2001. Il colonnello Franceschetti, in avvicinamento a Istrana, si accorse che il suo Amx aveva dei problemi e cominciò a perdere quota. Avrebbe avuto tutto il tempo per lanciarsi col paracadute e salvarsi, invece rimase ai comandi dell'aereo e lo diresse in direzione Lancenigo, verso la campagna, lontano dalle case. Quando decise di eiettarsi era ormai troppo tardi e la quota troppo bassa: il paracadute si aprì ma senza riuscire ad attutire lo schianto. La comunità trevigiana diede vita a una gara di solidarietà per la sua famiglia. Al colonnello venne riconosciuta la Medaglia d'Oro al valor Militare e come amministrazione decidemmo di intitolargli una borsa di studio destinata a quegli studenti meritevoli che avrebbero voluto intraprendere gli studi di ingegneria. Mettemmo a disposizione cinque milioni di lire».
IL PREMIO
E l'anno dopo quella borsa di studio, passata dalle lire all'euro, andò al giovane Parpinel: «Mi ha ricordato lui che fui io a invitare la sua famiglia a partecipare al bando. Ogni candidato veniva esaminato da una commissione formata da dirigenti comunali e consiglieri di maggioranza e opposizione. Gianmarco venne giudicato meritevole. E poi ha saputo mettere a frutto nel migliore dei modi quell'occasione. Tutti hanno diritto a un'occasione e l'istituzione deve poter aiutare. Sono belle storie. Quella borsa di studio la mantenemmo per una decina di anni, poi venne messa da parte».
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA TREVISO Nel novembre 2002 con una cerimonia essenziale ma significativa, Ca' Sugana elargì 2.582 euro per finanziare una borsa di studia destinata uno studente meritevole, appassionato di scienza e col desiderio di affrontare gli studi d'ingegneria. Dopo una selezione accurata, chiamato a salire sul palco dove ad attenderlo c'erano l'allora sindaco Giancarlo Gentilini e l'allora presidente del Consiglio Giancarlo Iannicelli, è stato Gianmarco Parpinel, fresco di diploma di maturità e ai primi contatti con il mondo universitario. Oggi quello studente meritevole, che anche grazie a quel contributo ha potuto laurearsi brillantemente in Ingegneria Aerospaziale nel 2009, fa parte di un gruppo selezionatissimo di 24 esperti legati a Leonardo, colosso mondiale espressione di Finmeccanica nel settore dell'aeronautica, che lavora a Washington sul prototipo di un simulatore per le cabine di pilotaggio. Un progetto che vede come partner il governo Usa e che mira a rendere più sicure intere flotte di aerei civili. Un'eccellenza insomma. Partita da Ca' Sugana.
IL RITORNO
Nei giorni scorsi Parpinel, oggi 34 enne, tornato aTreviso per una visita lampo è andato a trovare Iannicelli, nel frattempo tornato a ricoprire il ruolo di presidente del consiglio comunale. Ed è stata una vera sorpresa. «La visita mi ha fatto estremamente piacere - ammette Iannicelli - e mi rende orgoglioso anche perché, in tutti questi anni, non ho saputo nulla di questo ragazzo. Però lui si è ricordato. La sua storia dimostra come quella borsa di studio sia stata uno degli investimenti migliori fatti dal Comune. Sì, parlo di investimento perché il compito di un'istituzione pubblica è anche quello di aiutare e sostenere i propri cittadini».
LA STORIA
Iannicelli è stato anche il fautore di quella borsa di studio, nata da una disgrazia. Venne intitolata al colonnello pilota del 51° Stormo Davide Franceschetti, morto per essersi eiettato troppo tardi dal suo Amx in avaria. Una ferita ancora aperta. Iannicelli all'epoca era l'ufficiale del 51° cui toccò il delicato compito di gestire quella disgrazia: «Un incidente drammatico - ricorda - avvenuto nel 2001. Il colonnello Franceschetti, in avvicinamento a Istrana, si accorse che il suo Amx aveva dei problemi e cominciò a perdere quota. Avrebbe avuto tutto il tempo per lanciarsi col paracadute e salvarsi, invece rimase ai comandi dell'aereo e lo diresse in direzione Lancenigo, verso la campagna, lontano dalle case. Quando decise di eiettarsi era ormai troppo tardi e la quota troppo bassa: il paracadute si aprì ma senza riuscire ad attutire lo schianto. La comunità trevigiana diede vita a una gara di solidarietà per la sua famiglia. Al colonnello venne riconosciuta la Medaglia d'Oro al valor Militare e come amministrazione decidemmo di intitolargli una borsa di studio destinata a quegli studenti meritevoli che avrebbero voluto intraprendere gli studi di ingegneria. Mettemmo a disposizione cinque milioni di lire».
IL PREMIO
E l'anno dopo quella borsa di studio, passata dalle lire all'euro, andò al giovane Parpinel: «Mi ha ricordato lui che fui io a invitare la sua famiglia a partecipare al bando. Ogni candidato veniva esaminato da una commissione formata da dirigenti comunali e consiglieri di maggioranza e opposizione. Gianmarco venne giudicato meritevole. E poi ha saputo mettere a frutto nel migliore dei modi quell'occasione. Tutti hanno diritto a un'occasione e l'istituzione deve poter aiutare. Sono belle storie. Quella borsa di studio la mantenemmo per una decina di anni, poi venne messa da parte».
Paolo Calia