Gli architetti: «Paesaggista senza titoli? Grave violazione, abuso di professione»

Lunedì 12 Aprile 2021
Gli architetti: «Paesaggista senza titoli? Grave violazione, abuso di professione»
LA POLEMICA
TREVISO «Paesaggista non è una definizione ibrida. L'uso improprio della qualifica professionale rappresenta una grave violazione ed un esercizio abusivo della professione», l'ordine degli architetti del Veneto interviene sulla qualifica del nuovo presidente della Fondazione Mazzotti Claudio Bertorelli che, nel presentare il proprio ruolo, si è definito paesaggista contemporaneo. Così la Federazione regionale e l'Ordine degli Architetti di Treviso hanno voluto esprimere preoccupazione per le recenti dichiarazioni apparse sulla stampa in merito alla qualifica professionale di paesaggista senza titoli del neo direttore: «Si tratta di una vicenda davvero spiacevole sulla quale sono certo che il sindaco Conte, con il quale abbiamo sempre collaborato, vorrà certamente fare luce quanto prima», afferma il presidente Marco Pagani.
I TITOLI
Sull'assenza di un titolo accademico il precedente è noto a tutti. Carlo Scarpa non si laureò mai. «È vero che ci sono grandi architetti nella storia del 900 e del passato che non avevano una formazione accademica o universitaria ma va anche considerato che ci sono oggi molte (troppe) figure che operano nell'edilizia, sia tecniche che commerciali, il cui reale contributo va considerato nell'interesse comune - aggiunge la presidente regionale Anna Buzzacchi - L'uso improprio della qualifica professionale rappresenta una grave violazione ed un esercizio abusivo della professione oltre che un grave danno per tutti i professionisti iscritti all'Ordine professionale». Ma che la querelle non sia solo sul mero titolo accademico è un aspetto che l'ordine tiene a sottolineare. È necessario un controllo dell'esercizio della professione e dell'uso dei titoli che ne danno accesso. «Nell'eterno dibattito tra forma e sostanza, tra titolo e contenuto, se parliamo di esercizio della professione entra prepotentemente in gioco anche l'assunzione di responsabilità, dalla quale non si può prescindere. Gli Ordini professionali devono tutelare anche i cittadini utenti dei servizi professionali e vigilare sull'esercizio corretto della professione».
LA DIFESA
Ma una accorata difesa del suo operato e delle sue capacità arriva dall'ex collega Nicola Mattarolo, architetto paesaggista che per 10 anni ha lavorato con il neopresidente all'interno di Asprostudio. «Non c'è dubbio che Claudio sia persona molto intelligente, capace e determinata. Gli ho sempre riconosciuto doti di lettura e di indirizzo non comuni». Mattarolo sottolinea il doveroso rispetto per chi ha raggiunto i titoli accademici augurando all'amico di conseguirlo presto. «Sicuramente - aggiunge - le sue potenzialità e la sua esperienza si addicono alla guida di una Fondazione Mazzotti da resuscitare. Se fossi il sindaco Conte non avrei dubbi a confermargli l'incarico di presidente». (EF)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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