GLI ANZIANI
SANTA LUCIA Si allarga il focolaio all'interno della casa di riposo

Giovedì 3 Dicembre 2020
GLI ANZIANI SANTA LUCIA Si allarga il focolaio all'interno della casa di riposo
GLI ANZIANI
SANTA LUCIA Si allarga il focolaio all'interno della casa di riposo Divina Provvidenza di Santa Lucia di Piave. Lo screening di martedì ha rilevato altri 23 positivi tra gli ospiti e 5 dipendenti. Salgono così a 37 gli anziani positivi, tutti asintomatici. Stanno bene anche gli operatori contagiati. Le nuove positività sono riconducibili al focolaio emerso dal controllo della settimana scorsa al seguito del quale erano risultati positivi 14 ospiti. «Siamo una delle ultime strutture della provincia nella quale si sono manifestati casi di Covid afferma il direttore Marco Sossai . Ma la seconda ondata sta colpendo il territorio in modo più capillare e non è stato possibile evitarla». La struttura è stata tempestivamente riorganizzata, in accordo con il medico coordinatore dell'Ulss2: sono state istituite la zona rossa, nella quale sono stati trasferiti i positivi, e quella arancione dove invece ci sono i negativi che sono entrati in contatto con i contagiati. Inoltre, per tutelare gli anziani e limitare il più possibile i contagi, è stato stabilito che tutti gli ospiti devono restare nelle proprie stanze. «Una decisione sofferta ma necessaria asserisce Sossai . Stiamo cercando di sopperire alla mancanza di relazioni con l'esterno e ora anche tra di loro, implementando le videochiamate e aggiungendo, dove possibile, dei telefoni in alcune stanze. Stiamo anche pensando un modo per far sentire viva e vivace la casa nonostante le difficoltà». La prossima settimana saranno eseguiti i tamponi di controllo su tutti gli ospiti e i lavoratori.
IN CITTA'
Intanto l'Usl della Marca sta monitorando in modo costante il focolaio esploso nella casa di riposo delle suore francescane di borgo Cavour a Treviso. Sono 12 le anziane risultate positive al coronavirus. La direzione della struttura ha disposto l'isolamento all'interno delle camere, in modo da ridurre al minimo il rischio di nuovi contagi. Ora si attende il nuovo screening. La buona notizia è che nel frattempo è sceso sotto quota 300 il numero totale degli anziani contagiati nelle case di riposo trevigiane. Nelle ultime 24 ore abbiamo registrato 30 negativizzazioni, sottolineano dall'azienda sanitaria. Va verso lo spegnimento anche il focolaio che era scoppiato nella Villa Belvedere di Crocetta del Montello. Sono scesi a 6 gli ospiti del reparto Covid allestito all'interno della struttura. Più 4 ricoverati in ospedale. E di pari passo sono scesi a 5 gli addetti in assenza forzata perché positivi o contatti di positivi. La casa di riposo resta in lockdown. Adesso, però, si vede la luce in fondo al tunnel.
L'EMERGENZA
Da struttura Covid free a focolaio che nel giro di pochi giorni ha registrato 10 decessi fra gli ospiti. Una situazione difficile quella in cui si è trovata la casa di riposo Gianni Marin di Ponte di Piave, di proprietà comunale gestita dalla cooperativa Insieme si può. Nel giro di poche ore sono mancate sei donne e quattro uomini, tra i 75 anni e i 96 anni. Soffrivano di pregresse patologie, ma nel frattempo hanno contratto anche il virus. «All'interno del centro servizi è presente un focolaio importante - spiega Raffaella Da Ros, responsabile della cooperativa -. Il personale socio assistenziale sta cercando di dare il suo massimo per il contenimento della diffusione del contagio. Ma anche per garantire le dovute e giuste cure agli ospiti che attualmente sono malati di Covid. È importante sapere che stiamo facendo del nostro meglio, combattendo contro un nemico invisibile. Ringrazio tutti quelli che si stanno impegnando in questa battaglia. E soprattutto manifesto la mia vicinanza a quelle famiglie che in questi giorni hanno perso il proprio caro. Di certo se rimaniamo uniti ce la faremo».
L'INCONTRO
La situazione è tenuta sotto stretta osservazione ovviamente anche dal sindaco Paola Roma. «Circa una quindicina di giorni fa - ricostruisce il primo cittadino - avevamo avuto notizia dei primi contagi all'interno della struttura. Questa mattina (ieri, nda) abbiamo anche organizzato un incontro con i referenti medici della casa di riposo. Ringrazio la direzione, il personale medico e infermieristico oltre che quello socio sanitario E tutto il personale che collabora alla sanificazione all'interno della struttura. Faccio un appello ai cittadini: continuiamo a mantenere le distanze di sicurezza e ad utilizzare la mascherina». «La casa sta facendo tutto il possibile» spiega il figlio di una ospite deceduta di recente, non di Covid, ma che ha vissuto sulla propria pelle la situazione fin dal primo lockdown. «Le precauzioni sono state e rimangono numerosissime, dagli schermi protettivi, all'impossibilità di poter visitare i propri cari, oltre a mille altri dettagli. Fino a venti giorni fa la struttura era assolutamente covid free, anche durante il primo lockdown».
Elisa Giraud
Gianandrea Rorato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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