Giostraio assolto «Ora risarcitemi»

Giovedì 18 Luglio 2019
PIEVE DEL GRAPPA
Tra il 2017 e il 2018 si è fatto 7 mesi di custodia cautelare in carcere per lo stalking alla ex e le minacce con una pistola nei confronti dell'uomo che considerava il suo rivale in amore. Ma ieri mattina un giostraio 32enne originario di Palazzolo sull'Oglio (Brescia), al tempo dei fatti residente a Paderno, ha visto concludersi il processo a suo carico con una assoluzione. E ora il suo legale, l'avvocato Andrea Zambon, ha preannunciato che verrà intentata una causa allo Stato per ingiusta detenzione. «Che sia stata una carcerazione ingiusta - ha spiegato il legale - lo dice la sentenza. Ora attendiamo le motivazioni». L'uomo, che ha precedenti penali per minaccia, era stato denunciato dalla ex compagna nel marzo 2017. Il 32enne e la donna avevano avuto una relazione sentimentale per qualche mese durante il 2016. Ma quando lei ha deciso di troncare lui non ha voluto accettare che l'amore fosse finito e avrebbe iniziato a perseguitarla. «Mi pedinava, mi ha minacciato di morte, non potevo più vivere» ha detto la donna. Lo stalking sarebbe andato avanti dall'agosto 2016 fino a marzo 2017.
IL TIMORE
«Quell'uomo mi fa paura, temo che mi possa succedere qualche cosa» aveva raccontato la presunta vittima al momento di presentare la querela. La pericolosità del giostraio sarebbe stata confermata anche da un episodio che ha avuto come protagonista la persona che secondo il 32enne sarebbe stata la causa della rottura con la ex. Convinto che la relazione fosse andata a rotoli per la presenza di un rivale, il giovane il 12 marzo 2017 si sarebbe presentato a casa dell'altro convinto di trovarci anche la ex .
SPARI A SALVE
E di fronte alla reazione della nuova fiamma della donna, che non voleva farlo entrare né dirgli dove si trovasse la donna, avrebbe estratto una pistola semiautomatica e sparato un colpo a salve in aria prima di allontanarsi in auto. Nei suoi confronti dopo l'arresto il gip di Treviso aveva emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il 32enne aveva trascorso 210 giorni dietro alle sbarre a Santa Bona prima che la misura restrittiva venisse attenuata nel divieto di avvicinamento alla parte offesa e ai luoghi da lei frequentati. Ieri il colpo di scena: quello che sembrava un solido impianto accusatorio non ha retto e alla fine l'uomo è finito assolto. Ora vuole essere risarcito.
Denis Barea
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