Gentilini: «Scendo in campo per vincere»

Martedì 13 Febbraio 2018
Gentilini: «Scendo in campo per vincere»
COMUNALI 2018
TREVISO Tutto confermato: tre liste, forse quattro, per una coalizione che non vuole essere di disturbo, ma puntare decisamente alla vittoria. Giancarlo Gentilini e i suoi pretoriani ormai hanno preso il largo: «Stiamo lavorando al programma», dicono. Di rientrare nella Lega non ci pensano nemmeno. Il capitolo è chiuso da tempo ormai. Da prima di Natale. Adesso la priorità è esclusivamente trovare il candidato sindaco giusto.
IL CANDIDATO
Il nome più gettonato resta Sandro Zampese, ancora indeciso se lasciare la Lega, tagliare tutti i ponti col passato o intraprendere una nuova avventura. Il Carroccio lo sta pressando da giorni: per lui sarebbe pronto un posto della Lista Zaia, assieme a quella della Lega forse la più ambita nella coalizione a sostegno di Mario Conte. E, in caso di vittoria ci sarebbe un posto in giunta come assessore all'Urbanistica. Questa inoltre è indicata da tutti come la settimana decisiva per chiudere. Zampese dovrà dare una risposta: o restare dentro o definitivamente fuori.
LA SEPARAZIONE
Intanto lo Sceriffo continua a scavare il solco che lo divide sempre più dal movimento che, per oltre un ventennio, lo ha celebrato come icona indiscussa. Senza alcuna sorpresa, annuncia: «Ho deciso di non rinnovare più la tessera della Lega. Io sono un vecchio leghista, dal 1994: e quella era la Lega rivoluzionaria in cui mi riconoscevo, che non le mie battaglie ho portato in tutto il mondo, e tutti i leghisti di ieri e di oggi hanno vissuto sulle mie vittorie: 22 anni da sindaco di Treviso». Poi rincara la dose: «Questa Lega è invece interessata ad altre cose. Non mi riconosco più in questo partito, non si sento più quindi di far parte di questa lega. E così non lascio la soddisfazione al segretario provinciale di espellermi, anche se poi non saprei con che motivazioni potrebbe mai farlo. La mia dirittura morale è data da un fatto: in 22 anni da sindaco ho avuto rimborsi dal comune di Treviso per un caffè e due birre».
IL GESTO
I gentiliniani stanno meditando un gesto clamoroso: la riconsegna in massa della tessera del Carroccio. Intanto lavorano alle liste. Gentilini avverte che non scenderà in campo per perdere, solo per tenere alta una bandiera. Ma per vincere, come ha sempre fatto. Poi ritorna su uno dei motivi che hanno spento il sacro fuoco che ha alimentato la sua passione per la Lega: «Nessuno dei grandi capi leghisti in questi ultimi anni si è mai degnato di chiamarmi per chiedermi un parere. Se mi avessero coinvolto nella scelta del candidato sindaco nel centrodestra, avrei indicato una persona con cui vincere al primo turno. Ma non lo hanno fatto». Poi precisa: « E, comunque, la mia decisione non è un a rivalsa contro qualcuno. Se ci sarà una nuova compagine in cui mi riconoscerò, darò di certo il mio appoggio, morale. Non chiedo nulla, non chiedo certo cariche o un posto in consiglio comunale. Io ho sempre fatto il mio dovere nei confronti della Lega e del mio popolo». L'ennesimo guanto di sfida è stato lanciato.
Paolo Calia
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