Gentilini, il leone compie 91 anni: «E guardo al futuro»

Martedì 4 Agosto 2020
LA DATA
TREVISO Inaugurazioni, brindisi, addirittura la festa di una centenaria, poi la serata in famiglia. È trascorso così il 91esimo compleanno di Giancarlo Gentilini, che malgrado le tante primavere non si è tirato indietro dal passare una giornata da sindaco o quasi, come quando il numero uno di Ca' Sugana era lui. «Ho due telefoni racconta i miei cittadini mi hanno riempito di messaggi e chiamate. E' stata una scarica di vitalità». E tanti sono stati anche sui social gli auguri di amministratori e leghisti. Dal presidente del Veneto Luca Zaia, che ne ha postato una foto con la caratteristica posa con i pollici alzati, facendo gli auguri al «grande Genty, leone veneto», al sindaco Mario Conte, che lo definisce «un grande sindaco, un vero leone e un maestro di concretezza e passione».
«SEMPRE AVANTI»
«E' il mio compleanno, la gente mi chiede qual è il mio bilancio - continua Gentilini - Io non faccio nessun bilancio, guardo al futuro, sto in mezzo al mio popolo per accompagnarlo lungo le strade su cui desidera andare. Guardo avanti, ciò che tanti non fanno, ma sono solo cani che abbaiano alla luna. A me non piace, voglio pragmatismo e risposte per i miei cittadini». Poi si rivolge direttamente a loro: «Grazie per l'affetto che mi dimostrate sempre, significa che sono ancora un punto di riferimento. A Dio piacendo, resto in mezzo a voi». Le energie «sono quelle che restano», racconta, ma lo sceriffo è ficcante come sempre quando gli si chiede in che stato di salute sia la Lega, che proprio in queste ore sta definitivamente cambiando pelle. «Deve tornare come la Lega Nord risponde - che aveva progetti, programmi e ha realizzato quello che aveva promesso. Salvini ha fatto un grande errore a dare il potere ai comunisti, il potere non si molla mai. E noi ora subiamo le conseguenze, con migranti e leggi demenziali della Sinistra».
ERRORI
Lo sceriffo è nostalgico di un Carroccio che, dice, non c'è più. «Bisogna tornare ai vecchi amori, alla Lega Nord. Quella di adesso è un movimento nazionale, e questo non mi è mai piaciuto. La Lega di Bossi riconosceva che esistono due Italie distinte. Spero che gli obiettivi del movimento di allora si possano realizzare con l'autonomia, che però resta un sogno finché al governo c'è la Sinistra. Doveva concederla Salvini quando era al potere, questo non glielo perdonerò mai».
Lina Paronetto
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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