Future mamme ricoverate per Covid 6 in un mese, scatta l'allerta dell'Usl

Giovedì 30 Settembre 2021
Future mamme ricoverate per Covid 6 in un mese, scatta l'allerta dell'Usl
IL CONTAGIO
TREVISO Da 19 in un anno a 6 in un mese, compresa la 28enne alla ventottesima settimana ancora in Terapia intensiva. L'aumento delle donne incinte ricoverate in ospedale per infezione da coronavirus fa scattare l'allerta. I numeri non lasciano spazio a interpretazioni. Sono questi che hanno spinto l'Usl ad aprire un Punto rosa nel centro vaccinale dell'ex Maber di Villorba con un ginecologo pronto a rispondere ai dubbi delle donne in gravidanza sull'iniezione anti-Covid con Pfizer o Moderna. La postazione è stata aperta ieri. Sarà operativa ogni mercoledì dalle 15 alle 19.
I DATI
«Tra il marzo del 2020 e il marzo del 2021 erano state ricoverate 19 donne incinte. Nell'ultimo mese, invece, siamo già a 6, non vaccinate, trasferite in Terapia intensiva o supportate con ossigeno ad alti flussi fa il punto Enrico Busato, primario del reparto di Ginecologia e ostetricia di Treviso l'aumento è dovuto alla variante Delta, che è molto più aggressiva e contagiosa. In caso di infezione si rischia la vita, e c'è anche il rischio di dover far nascere il bambino prematuramente, con possibili danni permanenti. Per questo è fondamentale vaccinarsi. Di fatto non ci sono controindicazioni per le donne incinte. Nemmeno nelle gravidanze complicate: anzi, è proprio in questi casi che è ancora più importante vaccinarsi per proteggere se stesse e il bambino. Non ci sono poi controindicazioni neppure per il primo trimestre: uno studio ha confermato che il tasso di abortività è identico tra vaccinate e non vaccinate. E nella fase di allattamento, infine, si possono passare gli anticorpi al figlio, senza doverla sospendere».
LE PARTORIENTI
La buona notizia è che dopo quasi due settimane la 28enne di origini marocchine al settimo mese, rimasta l'unica paziente positiva nella Terapia intensiva Covid del Ca' Foncello, sta lentamente migliorando. «Se non emergeranno altre difficoltà, tra tre o quattro giorni potrà lasciare la Rianimazione. E tra una ventina di giorni si potrebbe arrivare al parto, prematuro, con la possibilità di dare alla luce un figlio sano» - conferma Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl. Ieri diverse donne incinte si sono subito presentate al nuovo Punto rosa del centro vaccinale di Villorba. Ad accoglierle c'era Antonia Pepe, ginecologa dell'ospedale di Treviso. «Cerchiamo dei chiarimenti che fino ad ora non siamo riuscite ad avere spiega Chiara, 36enne di Volpago alle porte del sesto mese. In più, c'è anche il nodo del Green pass. «Sarebbe impensabile andare avanti a suon di tamponi» sottolinea Nadia, 36enne di Povegliano al settimo mese. «Il messaggio che diamo è che non solo il vaccino non è pericoloso evidenzia Pepe ma serve per proteggere sia la donna incinta che lo stesso nascituro».
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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