Fra mugugni e astensioni il nuovo teatro vede la luce

Venerdì 22 Novembre 2019
MONTEBELLUNA
A un teatro, destinato a sorgere al posto dell'ex tribunale di piazza Negrelli circa cinquant'anni dopo la chiusura di quello originario di piazza Dall'Armi e a riqualificare il centro cittadino, è ben difficile, in coscienza, dire di no. Ma è comunque difficile anche accettare il fatto che quel teatro arrivi grazie a un regalo da parte dell'istituto di credito, Banca Intesa, che ha raccolto l'eredità della banca che ha tradito i sogni e la fiducia di migliaia di risparmiatori: Veneto banca. E il voto dell'altra sera in consiglio, durante il quale si è accettata la donazione di 5 milioni e mezzo di euro da Banca Intesa proprio allo scopo di realizzare l'opera, al di là delle mani alzate per questa o quella posizione, degli interventi accorati, dei silenzi, delle assenze, ha detto tutto ciò. Ma ha detto anche che è stato pesante, sia dal punto di vista numerico sia nella sostanza dell'intervento, l'appoggio alla scelta da parte del Pd. Che ha detto sì nonostante, anche fra i consiglieri del gruppo (e Silvio Tessari lo ha detto apertamente) ci sia stato chi ha vissuto in diretta le conseguenze del crollo di Veneto banca. Nello specifico, si sono contati 16 favorevoli (parte della maggioranza più Pd-Il futuro è adesso e l'indipendente Norma Marcuzzo), il voto contrario di Carmine Bianco del M5S, l'astensione di Francesco Bortignon e Fernanda Favotto (L'Alternativa Giusta) insieme ai componenti di maggioranza Walter Baseggio, Raffaella Beraldo e Andrea Piovesan. Erano assenti Gaetano Innocente (Fratelli d'Italia) e Sabrina Favaro (Conservatori e riformisti verso Fratelli d'Italia).
LACERAZIONE
Una città tuttora lacerata, insomma, come è emerso dall'intervento di Walter Baseggio, che ha chiesto attenzione per chi continua a soffrire, ora alle prese con gli interessi dei fidi concessi a suo tempo da Veneto banca in cambio dell'acquisto di azioni. E le astensioni sono parse, quindi, soprattutto un segno di rispetto verso chi chiede attenzione ai propri problemi. Tutto ciò è accaduto del resto di fronte ai risparmiatori truffati riuniti nel gruppo Don Torta che, dopo aver esposto cartelli sotto il municipio, hanno ascoltato in composto silenzio seduti in sala consigliare. E ieri si sono affidati a un messaggio eloquente. «Auspichiamo -hanno detto- che il sindaco Marzio Favero, come ha ribadito e si è impegnato in sala consiliare, non si fermi qua, ma prosegua il suo impegno per i truffati, con un dialogo non solo verso Banca Intesa ma anche con gli attori di Veneto Banca in liquidazione coatta amministrativa, affinché non si verifichi una seconda e ancor più grave ondata di conseguenze, ai danni dei risparmiatori».
IL SINDACO
Marzio Favero, intanto, a proposito del gesto di banca Intesa, ricorda: «Non è un risarcimento ai risparmiatori, ma un segno di attenzione verso il territorio e verso la città». Ma Favero risponde anche a chi, come il sindaco di Cornuda, ha lamentato il fatto che lo stanziamento dell'ingente somma riguardi la sola Montebelluna. «Che il compito di accogliere il teatro spetti a Montebelluna -dice- è legato al fatto che si tratta della città capo mandamento, sede di polo scolastico, ospedale, Inps, agenzia delle entrate». Sui tempi di realizzazione, assicura che il teatro sarà pronto entro il 2021. Si tratterà di una struttura in cemento armato e legno. «Dovrà essere uno spazio per spettacoli ma non solo, accoglierà anche spettacoli folcloristici e concerti di musica leggera. Ma sarà anche uno spazio espositivo».
Laura Bon
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