Finto operatore Ats tenta la truffa spray urticante in viso a un anziano

Martedì 12 Febbraio 2019
IL CASO
TREVISO Visti i lavori in corso lungo la strada, con gli operai da giorni impegnati tra scavi e sostituzioni di tubature, non gli è sembrato strano che un addetto dell'Ats bussasse alla porta di casa e gli chiedesse di effettuare delle verifiche sull'acqua. «Abbiamo messo troppo cloro, potrebbe essere pericoloso» ha spiegato l'uomo mostrando velocemente un cartellino. Il proprietario di casa, un pensionato 86enne che abita in via Nani, non ha avuto inizialmente nulla da obiettare e ha accompagnato l'operaio, dopo i primi controlli sui rubinetti del giardino, in lavanderia. Poi lo sconosciuto si è spinto oltre: «Devo controllare anche di sopra, al primo piano». Il pensionato, a quel punto, resosi conto che si trattava di un tentativo di truffa, si è messo a urlare e ha scacciato il malvivente che avrebbe a quel punto trovato il modo di distrarre il proprietario di casa e derubarlo. Sfumato il piano, il malvivente, per guadagnare la fuga, ha impugnato una bomboletta di spray urticante e l'ha scaricata nel corridoio dell'abitazione, rendendo l'aria irrespirabile. «Nell'altra stanza c'era anche mia moglie Eleonora, dimessa solo pochi giorni fa dall'ospedale. Tossiva e non riusciva a respirare - racconta il pensionato, Graziano Socal -. È dovuta intervenire anche un'ambulanza ma per fortuna, dopo aver aperto porte e finestre, la situazione è subito migliorata». «Siamo preoccupati - aggiunge la figlia Marinella - anche perchè non sappiamo con precisione cosa sia stato spruzzato: potrebbe essere qualcosa nocivo. Spero che le forze dell'ordine riescano ad individuare questa gentaglia». Della tentata truffa sono state subito informate le forze dell'ordine e Ats ha messo in guardia tutti gli utenti a prestare massima attenzione e a non fidarsi di chi chiede di entrare in casa. «La società effettua analisi costanti - precisa Ats -, ma limitandosi a contatori esterni, fonti generali e alle reti del pubblico acquedotto, non all'interno delle case. Nell'eventualità che dovessero essere programmate delle verifiche sul servizio idrico, il personale ATS è munito di tesserino di riconoscimento e automezzo aziendale ed in ogni caso il servizio non deve essere pagato direttamente».
L'INCURSIONE
«In questi giorni c'è un continuo via via lungo la strada - ricostruisce quanto accaduto ieri mattina Graziano Socal -. Per questo non mi sono stupito quando quell'uomo, presentatosi come un tecnico dell'acqua, mi ha chiesto di aprire il cancello per lasciarlo entrare e fare dei controlli. Non potrà bere per circa 3 ore, abbiamo buttato troppo cloro, mi ha detto. Poi ha aggiunto che doveva fare delle misurazione, e mi ha chiesto dove si trovavano i rubinetti esterni». Il truffatore si è fatto accompagnare nel giardino sul retro e da lì, subito dopo, anche in lavanderia. «Ad ogni misurazione sgranava gli occhi, come se i valori fossero alti e per questo pericolosi». Mentre procedeva col teatrino, il malvivente teneva il telefonino all'orecchio, spiegando al complice i suoi spostamenti ma facendo ovviamente intendere alla vittima che dall'altro capo della cornetta c'era un collega di Ats. Dopo l'ultimo rilievo in lavanderia il sedicente tecnico dell'acqua ha detto a Socal che doveva salire anche al primo piano. «L'acqua in casa sembra proprio inquinata» ha spiegato. Il pensionato, a quel punto, si è reso conto che si trattava di un ladro, che quell'uomo al quale aveva aperto la porta stava cercando di abbindolarlo per saccheggiare contanti e preziosi. E così si è messo a urlare: «Lei non va di sopra, se ne vada immediatamente»! ha gridato Socal. Il malvivente, a quel punto, ha estratto la bomboletta e ha spruzzato in aria lo spray al peperoncino. Poi è scappato. «Più che per me ero preoccupato per mia moglie nella stanza accanto - conclude il pensionato -, che a causa dello spray si è messa a tossire e faceva fatica a respirare». In via Nani, poco dopo, è arrivato il sindaco Mario Conte. La figlia di Socal, Marinella, si era candidata alle scorse amministrative in una delle liste a sostegno del primo cittadino.
IL SOPRALLUOGO
«Solo l'intuito del signor Graziano ha impedito che si consumasse un raggiro - ha detto Conte -. Ho avvisato subito Ats di quanto accaduto: dobbiamo tenere alta la guardia e non lasciare spazio a questi balordi che approfittano della presenza dei cantieri». Quello di ieri mattina, come confermato da Alto Trevigiano Servizi, non sarebbe stato l'unico caso. «Ci sono giunte segnalazioni di utenti truffati da falsi operatori Ats nel comune di Treviso e limitrofi» sottolinea la società, che invita tutti a prestare massima attenzione e a non fornire mai dati personali anche se contattati telefonicamente.
Alberto Beltrame
Paolo Calia
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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