Ferisce la moglie con il coltello: condannato

Mercoledì 16 Gennaio 2019
LA SENTENZA
TREVISO «Stupida, stai attenta che ti ammazzo». È la frase che 31enne ha urlato contro la moglie in cucina, mentre era intento a preparare la carne per la cena, prima di colpirla con un coltello alla gamba. L'episodio, accaduto la sera del 6 maggio scorso a Treviso nell'abitazione della coppia e davanti ai figli piccoli, è stato solo l'epilogo di una relazione in cui la violenza, gli insulti e le vessazioni erano diventate il pane quotidiano. Ieri è stato condannato a 8 mesi di reclusione (la procura aveva chiesto 1 anno e 8 mesi) con la sospensione della pena, dopo essere stato dichiarato colpevole del reato di lesioni aggravate. A scatenare la furia dell'uomo, che lavora come macellaio, un motivo del tutto futile:la moglie sarebbe rientrata in casa prima dell'orario previsto. «Con chi sei tornata, sei una poco di buono» le ha detto prima di lanciarle contro il coltello, che ha centrato la donna ad una gamba provocandole una ferita giudicata guaribile in 15 giorni. Quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e che ha portato il gip a emettere la misura cautelare dell'allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinamento alla moglie. Secondo le indagini condotte dalla Procura le violenze familiari sarebbe state in realtà praticamente quotidiane. La donna ha infatti raccontato che il marito la aggrediva spesso colpendola con schiaffi durante le frequenti liti tra i due, in cui il 31enne l'avrebbe anche ripetutamente minacciata di morte persino davanti ai due figlioletti piccoli, scioccati e impauriti per le scene a cui erano costretti ad assistere. Per questa ragione il 31enne, che a processo era difeso dall'avvocato Martina Pincirolli del Foro di Treviso, era stato inizialmente indagato anche per il reato di maltrattamenti familiari. Ma i genitori della moglie, che abitano al piano di sopra dell'appartamento della coppia, in una palazzina che si trova nella prima periferia della città, hanno riferito di non averli mai sentiti litigare e quindi l'accusa per quest'ultimo reato era caduta. (de.bar)
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