Farmacisti in rivolta: «Noi troppo esposti e senza tutele»

Mercoledì 26 Febbraio 2020
Farmacisti in rivolta: «Noi troppo esposti e senza tutele»
LA PROTESTA
TREVISO «Le farmacie sono in prima linea davanti all'emergenza legata al nuovo coronavirus. Le persone si rivolgono a noi per avere informazioni di ogni tipo. Anche perché le farmacie sono sempre aperte. Con i turni parliamo di 24 ore su 24, sette giorni su sette. Ma per il momento sembra proprio che la nostra categoria sia stata dimenticata. Chiediamo di poter lavorare in sicurezza, avendo in dotazione i kit igienici necessari, come le mascherine, i guanti e così via. Non è possibile che chi ha un contatto come il nostro con la gente venga lasciato solo e sia costretto ad arrangiarsi in questa situazione».
A parlare è Franco Gariboldi Muschietti, presidente di Farmacieunite. Il gruppo ha già scritto una lettera al ministro della Salute, Roberto Speranza. E oggi il prefetto di Treviso incontrerà i rappresentanti dell'Ordine dei farmacisti, assieme ad altre associazioni sanitarie. «In Lombardia alcune farmacie hanno chiuso i battenti e si sono messe a lavorare solo attraverso lo sportello usato per i turni rivela il farmacista di Castelfranco da noi non è ancora successo niente del genere. Ma per lavorare al meglio occorre lavorare assieme. Restiamo a disposizione. Le nostre farmacie restano aperte. Con qualche accortezza: ad esempio chiediamo alle persone in fila di stare a un paio di metri l'una dall'altra, in modo da evitare che ci possano essere dei contagi attraverso le goccioline di saliva che finiscono nell'aria».
Le mascherine solo merce rara: introvabile. Così come i gel igienizzanti. Tanto che, per quanto riguarda questi ultimi, ora le farmacie stanno pensando di produrseli direttamente in casa. «Ci stiamo attrezzando le fare delle preparazioni galeniche tira le fila il riferimento di Farmacieunite per il momento è stato messo tutto in via prioritaria a disposizione delle strutture sanitarie pubbliche. Ma se avremo la possibilità di reperire le sostanze necessarie, potremo produrre in casa i gel igienizzanti».
Le farmacie restano in prima linea sull'emergenza per il nuovo coronavirus. Fino ad oggi il loro lavoro non è stato preso in considerazione come avrebbero voluto. «Le persone si rivolgono direttamente a noi, senza filtri conclude Gariboldi Muschietti pare che la categoria sia stata dimenticata. Se è stata davvero una dimenticanza, male. Se invece è stato fatto apposta, peggio. Adesso speriamo di poter ripartire».
M.F.
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