Famiglie: il portafoglio piange spese ridotte del 10 per cento

Mercoledì 16 Giugno 2021
Famiglie: il portafoglio piange spese ridotte del 10 per cento
L'OSSERVATORIO
TREVISO Da un lato le chiusure imposte alla propria attività economica o la cassa integrazione, che hanno eroso il reddito di molte persone. Dall'altro, le limitazioni a muoversi, viaggiare, svolgere molti dei consueti passatempi. Anche nella Marca la pandemia ha inciso sulle possibilità e sulla propensione di spesa. La conferma arriva dall'annuale rilevazione sui consumi di beni durevoli realizzata dall'Osservatorio Findomestic: nel 2020 i trevigiani hanno acquistato auto, moto, elettrodomestici, computer e telefonini, mobili per un miliardo e 21 milioni, vale a dire 2.765 euro a famiglia. Nel complesso il 10,7% in meno rispetto all'anno precedente: in termini percentuali è la contrazione più consistente tra le province venete, dietro a quelle registrate a Verona (13,6%) e Venezia (12,2), non a caso i due territori più colpiti dal punto di vista economico e dell'occupazione, vista la forte vocazione al turismo.
LA CLASSIFICA
A fronte di una media regionale di meno 11,2%, le flessioni di spesa più contenute hanno riguardato Belluno (meno 7,3%), Rovigo (meno 9,6) pur su cifre assolute ridotte, ma pure Vicenza (meno 9,9). Con un reddito pro capite in decrescita del 2% a 20.218 euro, i trevigiani hanno tagliato in primis l'acquisto di automobili usate: 279 milioni di euro in meno, per un crollo del 16,7%. Analogo è l'andamento delle vetture nuove, che fanno segnare una riduzione del 15,5%, precipitando a 258 milioni. Nel quadro del mercato dei motori, risultano più contenute le perdite per i motoveicoli: meno 8,8% , per 19 milioni totali. Le famiglie della Marca, tuttavia, sono state ben più attente ad aprire il portafoglio anche per comprare mobili e telefonia, comparti calati rispettivamente dell'11,8% (221 milioni) e del 3,6% (77 milioni).
IN CONTROTENDENZA
Di contro ci sono stati anche segmenti in crescita, in linea con le tendenze rilevate nelle altre aree del Veneto: ad aumentare nel 2020 rispetto sono stati i beni tecnologici, con l'impennata di computer e dispositivi affini (più 21,2%, 46 milioni) e i buoni risultati di elettronica di consumo (più 4,8%, 33 milioni) ed elettrodomestici (più 6,4%, 88 milioni). «In un anno segnato dalla pandemia le famiglie venete hanno comunque speso in media quasi 2.800 euro in beni durevoli, risultato che colloca la regione al terzo posto nella graduatoria italiana, dietro a Trentino Alto Adige ed Emilia Romagna - commenta Claudio Bardazzi, responsabile dell'Osservatorio Findomestic - Il reddito pro capite arretra di oltre due punti percentuali, con una variazione negativa più marcata rispetto alla media del Nord-Est e alla media nazionale». In Veneto i consumi di beni durevoli nel 2020 hanno subito una perdita di 738 milioni di euro, passando da 6,595 miliardi a 5,857 miliardi, con una diminuzione calo dell'11,2%, un punto in più rispetto alla media italiana: si tratta del secondo passivo più pesante nel quadro del Belpaese: solo la Lombardia ha fatto peggio.
M.Zan
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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