«Esame a Roma per i titoli di studio»

Sabato 20 Ottobre 2018
LA BUROCRAZIA
TREVISO «Assumere medici stranieri formati all'interno della Comunità Europea sarebbe stato semplice: basta un esame di italiano. Con specialisti che arrivano da altri continenti, invece, come l'America Latina, le cose si complicano parecchio». E' un Francesco Benazzi sconsolato quello che parla dopo aver ricevuto il report negativo della Camera di Commercio sulla ricerca di specialisti nell'est Europa. Ora l'orizzonte della ricerca di camici bianchi si apre al sud America. Ma non c'è lo stesso entusiasmo. Perché i nodi burocratici sono maggiori. «Per i medici che arrivano da Paesi che non fanno parte della Comunità Europea non è sufficiente verificare la conoscenza della lingua mette in chiaro il direttore generale dell'Usl della Marca questi dovrebbero innanzitutto fare un esame a Roma per attestare l'equipollenza tra i nostri e i loro titoli di studio». Non che sia impossibile. Ma si tratta di un percorso che richiede molto più tempo. «Se non ci sono altre strade, proveremo a percorrere anche questa. Non vogliamo nemmeno pensare all'ipotesi di tagliare o di ridurre dei servizi conclude Benazzi vedremo se in sud America verranno individuati medici che conoscono già l'italiano. L'obiettivo, però, è cercare di risolvere il problema della carenza di specialisti nei nostri ospedali senza dover attendere iter che possono durare anche diversi mesi o addirittura degi anni».
M. F.
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