Electrolux: in 40 rifiutano il tampone

Venerdì 18 Settembre 2020
Electrolux: in 40 rifiutano il tampone
LO SCREENING
SUSEGANA C'è un nuovo epicentro di infezione da coronavirus nella provincia di Treviso. Il focolaio questa volta è scoppiato in una azienda del distretto di Pieve di Soligo, dove sono sette le persone contagiate, su un totale di circa quaranta dipendenti. La conseguente campagna di controlli realizzata su tutto il personale dipendente da un centro medico privato, è stata effettuata dopo che nei giorni scorsi erano state riscontrate due positività di altrettanti lavoratori. Oltre a questo, si registra inoltre un altro caso di Covid in un scuola dell'infanzia.
ELECTROLUX
Intanto alla Electrolux di Susegana ieri è andata in scena la prima giornata del controllo di massa tramite test che dovrebbe coinvolgere l'intera forza lavoro dello stabilimento. Su 184 tamponi rapidi effettuati è stata scovata una sola positività; si tratta di una persona assunta dall'azienda nel corso dell'ultimo mese, dell'età di 28 anni, totalmente asintomatico. L'addetto alla linea 4 di produzione è stato subito collocato in quarantena; secondo quanto comunicato dalla Uls della Marca, i contatti che l'uomo ha avuto in ambito lavorativo sono già risultati tutti negativi all'esame e quindi l'indagine delle autorità sanitarie continua sulle persone, tutte preventivamente avvisate, con cui il 28enne ha avuto rapporti al di fuori del posto di lavoro nelle ultime settimane.
IL RIFIUTO
Ma la notizia del giorno è che un terzo del campione relativo al primo turno che sarebbe dovuto essere testato, in tutto 120 lavoratori, si è rifiutato di farsi sottoporre al tampone, che viene realizzato su base volontaria. «Una scelta sbagliata e irresponsabile ha commentato ieri Augustin Breda, rappresentate sindacale delle Rsu. Così facendo non solo mettono in pericolo la salute dei colleghi ma anche quella dei propri familiari e delle altre persone». «Io non lo faccio ha affermato uno dei quaranta interessati che hanno posto il loro veto, a giorni devo partire per le ferie e si mi trovano positivo salta tutto, compresa la prenotazione dei biglietti. Al mio ritorno non ho problemi a fare il tampone ma adesso... no, grazie». «Il punto è chiosa Breda che le autorità sanitarie della Usl dovevano presentare l'esame come obbligatorio. Non si tratta di un laboratorio privato ma di una istituzione pubblica che ha il dovere di presidiare sulla salute di una intera fabbrica. Il problema però è nato a monte: le autorità sanitarie hanno detto espressamente che l'esame non era facoltativo e dello stesso tenore erano state le dichiarazioni dell'azienda, che solo due giorni fa aveva parlato di tamponi obbligatori per tutta la forza lavoro. Poi ieri, a sorpresa, ha cambiato registro dichiarando che i test verranno eseguiti su base volontaria».
LA REAZIONE
Al vetriolo la risposta giunta ieri sera dal numero uno dell'azienda sanitaria provinciale, il direttore generale Francesco Benazzi. «Fa alquanto specie che i sindacati dopo così tante richieste non siano riusciti a convincere tutti i lavoratori a sottoporsi al test» ha commentato il vertice della Usl venuto a conoscenza delle rimostranze avanzate nello stabilimento di Susegana.
Denis Barea
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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