Django non si ferma e fa l'assemblea Il Comune prepara una nuova multa

Mercoledì 19 Dicembre 2018
IL DUELLO
TREVISO Circa 200 persone hanno partecipato all'assemblea pubblica organizzata ieri sera nel centro sociale Django. Si sono assiepati all'interno dell'osteria. E le porte sono rimaste aperte: non ci stavano tutti. E da Ca' Sugana fanno sapere che un'altra multa, con annesso esposto, è in arrivo.
INTERPRETAZIONI
La sfida con il Comune si fa incandescente. Solo due giorni fa il sindaco Mario Conte aveva sottolineato che l'assemblea poteva essere fatta, ma in cortile, nonostante il freddo pungente, perché tutte le attività portate avanti negli stabili dell'ex caserma Piave sono abusive. Da Django hanno risposto a loro modo: «Se c'erano persone in giardino era solo perché all'interno non ce ne stavano di più spiega Nicola Vendraminetto, portavoce del centro sociale l'uscita del sindaco sull'uso dei locali non fa altro che svelare le reali intenzioni di questa amministrazione. Sabato scorso ci era stato detto che non potevamo fare il concerto. Noi l'abbiamo annullato, anche se qualcuno sperava che lo facessimo lo stesso per avviare uno scontro. Evidentemente il problema non era affatto quello. Adesso arrivare a dire che tutte le attività e i laboratori portanti avanti in questi stabili sono abusivi è semplicemente ridicolo». Da Django stilano una vera e propria lista: «L'osteria, la libreria e gli spazi di Talking hands sono agibili dicono sul resto stiamo lavorando. Ma non da zero. Non c'è niente a rischio crollo. La sala concerti ha gli impianti e le uscite di sicurezza a norma, compresa la rampa per persone con disabilità. Abbiamo aperto una Scia (segnalazione di inizio attività, ndr). Provare a rompere di punto in bianco un progetto avviato con una convenzione con il Comune e lo Iuav non sta né in cielo né in terra». La differenza sta proprio nell'interpretazione di questa convenzione. «Sono espressamente previsti eventi di autofinanziamento dice Vendraminetto se si intende vendita di torte è una cosa, se si intendono serate musicali è un'altra. Ma una cosa dev'essere chiara: tutti i soldi raccolti vengono usati per il recupero degli spazi dell'ex caserma».
LO SCAMBIO
Dal canto suo, il sindaco Mario Conte tira dritto. «La convenzione va rispettata. Questa prevede ad esempio che il Comune venga avvisato nel momento in cui si organizzano iniziative nell'ex caserma. Invece non ci è mai stato detto niente. Abbiamo passato il testo all'avvocatura. Se ci saranno le condizioni, la convenzione verrà revocata. Chi è causa del suo mal pianga sé stesso». Il sindaco poi precisa che il suo obiettivo non è Django - «quello che fanno non mi interessa», taglia corto - ma Open Piave, la sigla che rappresenta tutte le associazioni che operano nell'ex Piave. Ha mandato una lettera alla presidente Giovanna Quarto invitandola a rispettare scupolosamente quando previsto dalla Convenzione precisando che in difetto di comunicazioni Ca' Sugana sarà pronta a prendere tutte le opportune iniziative. Il sindaco non fa mistero di ritenere la presidente Quarto responsabile di tutto quello che accade dentro l'ex caserma e si riserva di intraprendere ogni doverosa azione nei suoi confronti per l'eventuale violazione delle citate disposizioni. La Quarto ha risposto di essere pronta a comunicare alle associazioni presenti l'osservanza delle norme, ribadendo anche la disponibilità a collaborare per realizzare il progetto di rigenerazione urbana.
Mauro Favaro
Paolo Calia
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