DANNI E PAURA
MONFUMO Un'ora e mezza di pioggia infernale poi il Muson esonda

Mercoledì 5 Agosto 2020
DANNI E PAURA
MONFUMO Un'ora e mezza di pioggia infernale poi il Muson esonda e trenta famiglie rischiano di perdere tutto, compresa la vita. È stata una mattinata di terrore quella vissuta attorno alle 10 di ieri mattina al confine fra Monfumo e la frazione di Valle, dove l'acqua del torrente, ormai gonfio di pioggia, è uscita dagli argini e con incredibile potenza ha iniziato a travolgere tutto ciò che trovava lungo il suo percorso, spazzando campi e parcheggi, insinuandosi negli edifici. «È successo tutto improvvisamente -racconta Italo Rech che abita a ridosso del torrente- È arrivata una quantità incredibile di acqua, abbiamo solo pensato di metterci in salvo perché faceva veramente paura. Saliva vertiginosamente sotto i nostri piedi. Tutto il piano terra della villetta in via Muson è andato sotto. L'acqua ha distrutto mobili e suppellettili, ma ha rischiato di trascinare via anche noi. È stata l'ora e mezza più lunga della mia vita. Quando ci siamo resi conto che aveva una potenza terribile abbiamo abbandonato il piano terra e siamo scappati di sopra. È stato davvero un incubo che non auguro a nessuno».
L'OFFICINA ALLAGATA
Mentre parla, cinque o sei persone dentro casa si danno da fare per togliere ciò che è rimasto con scope e spazzoloni. Soprattutto fango. «Stanno lavorando così da stamattina, senza mai fermarsi -continua il titolare della carrozzeria- I danni non sono ancora quantificabili, ma in casa non è rimasta indenne nemmeno una sedia, e lo stesso trattamento ha ricevuto la carrozzeria. Le auto dentro sono danneggiate. Per fortuna che le prese e i contatori sono in alto, altrimenti poteva succedere di peggio». Basta dare un'occhiata a quello che resta dell'orto di fronte all'abitazione per intuire la forza con la quale l'acqua melmosa ha travolto tutto. Accatastati davanti alla porta principale tutti i mobili, i divani e le sedie resi ormai inutilizzabili. Dentro non c'è più niente, solo le donne di casa che da stamattina stanno cercando di pulire e di togliere il fango rimasto attaccato ai muri, segnati come fosse passato un grosso pennarello color caffelatte. La stessa sorte è toccata alla carrozzeria a fianco della casa e agli uffici di Italo. «Era già successo un'altra volta -dice ancora- Ma la potenza dell'acqua a cui ho assistito questa volta non è minimamente paragonabile a quel precedente. È un miracolo che nessuno si sia fatto male».
DECINE DI CASE
Aldo e Nicola Carniel, padre e figlio, abitano cento metri più giù: «Era successo anche due anni fa -spiega Nicola- Il ponte di accesso alla casa era stato spazzato via, lo abbiamo fatto ricostruire in cemento armato. Questa volta ha resistito ma tutto il giardino era sott'acqua. Mentre guardavamo dal primo piano il livello dell'acqua salire, abbiamo notato delle arnie venir giù portate dalla corrente, almeno quattro o cinque trascinate via con tutte le api dentro». Il Comune non ha perso tempo: appena la precipitazione è terminata, ha raggiunto il posto con le idropulitrici. Ci sono detriti ovunque e persone che si alternano per togliere il fango e l'acqua dai garages e dal piano terra delle abitazioni. La Valle, un nome che dice già tutto, si è trovata nella posizione più pericolosa ed è stata investita in pieno dall'onda di piena. Nessuna delle abitazioni è stata risparmiata e vi si trovano decine di villette e di abitazioni, erette proprio di fianco al torrente che dorme quasi sempre placido, ma le poche volte in cui si sveglia può creare davvero disastri. Tutti i residenti raccontano la medesima storia: la piena improvvisa, la consapevolezza di trovarsi in una situazione di rischio estremo, la corsa ai piani superiori delle case in preda al terrore: «Nessuno qui, nemmeno i più anziani hanno il ricordo di aver mai visto nulla di simile. Anche se era già successo, quello di oggi passerà alla storia come uno dei momenti più terribili» sono le parole della moglie di Nicola, Ivana. Sull'argine del torrente ci sono ancora i rami e i detriti che l'acqua ha trascinato con sé sconvolgendo la vita di queste persone, prima di fluire a valle, lasciando una scia di desolazione. Ci vorranno dei giorni prima che tutto venga ripulito e riportato alla normalità. Ma adesso ogni temporale suonerà un campanello d'allarme: i danni si potranno dimenticare, la paura no.
Pio Dal Cin
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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