Dalle carni alle Tv: sfida vincente

Sabato 7 Gennaio 2017
TREVISO - Uno dei (pochi) grandi marchi italiani dell'elettronica di consumo rinasce nella Marca trevigiana. Se avete occasione di sbirciare monitor e televisori presenti ancora in molti uffici delle Poste, caserme della Guardia di finanza, ricevitorie Lottomatica, Autogrill (oltre che, naturalmente, in parecchie case), potreste leggere il nome QBell. L'originaria azienda friulana, però, è fallita nel 2013. Proprio dal fallimento, nel settembre 2015, il marchio è stato rilevato dall'imprenditore di Nervesa, Luigi Sandri, che ha costituito una nuova struttura societaria (senza alcun legame - è bene precisarlo - con la precedente) e avviato un piano di rilancio e sviluppo. Nell'anno appena terminato sono stati venduti 150mila pezzi, per il 2017 «l'obiettivo è di aumentare almeno del 15%, per poi raggiungere quota 200mila», spiega il titolare.
I primi risultati si iniziano a vedere: nel 2015 il fatturato si è attestato a circa 7 milioni di euro, l'esercizio 2016 si chiuderà in crescita a 8,5. La famiglia Sandri, in realtà, da quattro generazioni si occupa di lavorazione e commercializzazione di carni, soprattutto per la grande distribuzione. «Alcuni anni fa, per diversificare l'attività aziendale, sono entrato nel campo dell'elettronica, distribuendo, per un breve periodo, anche la stessa QBell e poi altre case, come Blaupunkt. E così, ho deciso di cogliere questa ulteriore sfida». Sono già stati siglati contratti con catene di supermercati e, di recente, anche con insegne d'elettronica e si punta a riattivare pure le forniture per enti pubblici e grandi gruppi. La produzione è stata rinnovata e aggiornata: «Siamo partiti con modelli base, concentrandoci su affidabilità e semplicità d'uso, oltre che sul design italiano. Ora stiamo via via ampliando la gamma, con apparecchi più innovativi dal punto di vista tecnologico». E ai classici televisori e schermi sono stati affiancati smartphone, smart-orologi e visori. I singoli componenti, come per pressoché tutto il settore, vengono realizzati da selezionati produttori in Estremo Oriente e poi assemblati da due ditte specializzate, una in Belgio e una in Italia. «Ma il progetto è di portare nel Trevigiano, dove già viene seguita la logistica e la distribuzione - spiega Sandri, che, tra l'altro è anche presidente del Nervesa calcio-, anche la fase dell'assemblaggio, creando così ulteriori opportunità occupazionali».
Mattia Zanardo

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