Curiosi in strada: quattro ragazzi si scattano selfie

Domenica 22 Settembre 2019
Curiosi in strada: quattro ragazzi si scattano selfie
IL RETROSCENA
TREVISO Tra le decine di persone scese in strada attratte dalle sirene e dai lampeggianti c'erano pure loro. Quattro ragazzi che, incuriositi, non solo hanno scattato foto a ripetizione dell'auto distrutta dei fuggitivi e di quella della polizia, carambolata in mezzo alla strada, ma hanno pure avuto l'ardire di farsi dei selfie. Sarà pure il segno dei tempi, ma l'episodio ha fatto storcere il naso a chi, preoccupato, ha assistito all'incidente e offerto il suo aiuto ai vigili del fuoco, ai carabinieri, alla polizia e al 118, intervenuti per soccorrere i feriti, tra i quale c'erano pure due agenti. Non a caso i quattro ragazzi, appena maggiorenni, si sono subito allontanati a sono ripartiti.
Resta da capire invece se davvero i tre giovani finiti in manette, tutti giostrai già noti alle forze dell'ordine, siano responsabili dell'intrusione all'interno del perimetro del Colorificio Camolei della Fonderia (di proprietà dell'ex assessore trevigiano Paolo Camolei), oppure se, nel corso della stessa notte, stessero pianificando altri colpi. Sia Cavassa che Granziol sono personaggi noti alle forze dell'ordine, ma è Battistutti, il 20enne che tra l'altro si trovava alla guida della Golf, quello che ha il curriculm più degno di nota, con diverse segnalazioni per reati contro il patrimonio, tra cui furti e truffe. Perchè d'altronde fuggire a tutta velocità dalle forze dell'ordine se non avevano nulla da nascondere? La polizia sta cercando di ricostruire gli spostamenti del terzetto prima del posto di blocco forzato tra via Pisa e viale della Repubblica, e in attesa dell'interrogatorio di convalida, in programma lunedì mattina, sta procedendo con le indagini analizzando le immagini di tutte le telecamere installate tra la Fonderia e viale Luzzatti. Alcuni elementi utili potrebbero arrivare anche dai testimoni che hanno assistito alle prime fasi dell'inseguimento.
«Eravamo in Strada Ovest - raccontano Igor e Anuska, che stavano rincasando in macchina proprio verso le due e mezza di notte di venerdì -, quando ci siamo visti sfrecciare davanti la Golf e l'auto della polizia. Dovevamo percorrere a nostra volta viale Luzzatti, ma quando siamo arrivati all'ortofrutta era tutto buio: non c'era più illuminazione e solo dopo ci siamo accorti che l'auto era cappottata a bordo strada. Abbiamo subito capito che si trattava di qualcosa di grave». «Una scena così non l'avevo mai visto - aggiunge un infermiere che abita proprio accanto al luogo dell'incidente -: non a caso tutto il quartiere era impaurito e sotto choc. È un miracolo che non ci sia scappato il morto».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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