Crollano ricoveri e contagi «Siamo come a giugno 2020»

Mercoledì 12 Maggio 2021
Crollano ricoveri e contagi «Siamo come a giugno 2020»
IL QUADRO
TREVISO Gli ospedali si svuotano. Solo quelli di Treviso, Vittorio Veneto e Montebelluna registrano ancora ricoveri di pazienti con infezione da coronavirus. Gli altri sono ormai Covid-free. Gli ultimi dati diffusi dall'Usl dicono che sono scese a 66 le persone ricoverate: 21 e 34 rispettivamente nei reparti ordinari di Treviso e Vittorio Veneto, più 11 in Terapia intensiva (tra le quali due a Montebelluna).
«La quota di 66 ricoverati per infezione da coronavirus rappresenta un minimo storico in linea con quello visto nel giugno dell'anno scorso, dopo la prima ondata fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'azienda sanitaria attualmente siamo in fascia azzurra (il livello minimo di allerta, ndr) sia per quanto riguarda i ricoveri ordinari che quelli in Terapia intensiva. Sarà importante valutare l'andamento nel corso della settimana. Ma i numeri adesso fanno ben sperare».
IN RIANIMAZIONE
Nella Rianimazione centrale di Treviso ci sono 5 pazienti Covid positivi. E a questi se ne aggiungono 4 non contagiati. Visti i numeri, si sta tornando gradualmente alla normalità. Il quadro è completato da 17 pazienti ricoverati negli ospedali di comunità: otto a Treviso e nove a Vittorio Veneto. Ma l'Usl guarda questi ricoveri, dopo la fase acuta, come a situazioni in via di risoluzione. L'indice Rt conferma il rallentamento dell'epidemia. Oggi nella Marca si attesta a 0,59. Sopra l'uno i contagi continuano a moltiplicarsi. Fortunatamente questa soglia appare sempre più lontana. Discorso identico per l'incidenza. La media nel trevigiano è scesa a 60 casi settimanali ogni 100mila abitanti. Sempre più distante dal livello di guardia dei 250, che fa scattare la chiusura delle scuole dalla seconda media, compresa, in su. Nel dettaglio, nel distretto di Treviso Sud si è a 68 casi settimanali ogni 100mila abitanti, in quello di Treviso Nord a 65, nel distretto di Asolo a 63 e in quello di Pieve di Soligo a 42. Solo tre comuni presi singolarmente sono in fascia rossa (cioè oltre i 250 casi): Segusino, Chiarano e Monastier. Mentre Zenson è l'unico in fascia arancione (tra i 200 e i 250 casi). In tutto ciò, però, non si può abbassare la guardia. È un discorso già sentito. Ma non per questo meno importante. «Il numero sempre più contenuto di pazienti Covid positivi in Rianimazione non si spiega altrimenti se non con la progressione delle vaccinazioni, dato che in giro sembra esserci molta libertà sottolinea Antonio Farnia, direttore dell'unità di Anestesia e rianimazione del Ca' Foncello ma anche ieri abbiamo registrato sia una dimissione che un nuovo ingresso. Ci sono ancora pazienti contagiati di recente dal Covid che peggiorano e che vengono ricoverati in Terapia intensiva». Ecco perché è fondamentale continuare a rispettare le misure di prevenzione. Anche nelle case di riposo, dove alla luce della circolare ministeriale si sta riaprendo alle visite dei familiari senza più divisori, a patto che le persone siano state vaccinate, possano esibire il certificato il guarigione dal Covid negli ultimi 6 mesi o si siano sottoposte a un tampone rapido o molecolare con esito negativo nelle 48 ore precedenti. Il tampone viene eseguito gratuitamente ai Covid Point esibendo un'autocertificazione che indichi la necessità di andare a trovare un familiare in casa di riposo.
IL BOLLETTINO
Il report regionale di ieri sera, infine, conferma il calo delle persone attualmente positive. Sono esattamente 1.722 i trevigiani che stanno combattendo contro l'infezione da coronavirus (-59 nel giro di un giorno). Di contro, anche ieri sono emersi 86 nuovi contagi. E sono mancate altre due persone che erano risultate positive. Con questi ultimi, sale a quota 1.798 la triste conta dei lutti registrati nella Marca in poco più di un anno e due mesi di epidemia. (m.fav)
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