Covid, test e contagi mille in isolamento

Giovedì 6 Agosto 2020
I CONTROLLI
TREVISO Dopo una settimana di quarantena blindata, i primi risultati del secondo screening generale per il coronavirus effettuato ieri su tutti e 293 i richiedenti asilo dell'ex caserma Serena fanno ben sperare. In provincia però l'attenzione resta alta. Sale infatti a 1038 il numero delle persone in quarantena (tra positivi, casi sospetti e quarantene precauzionali) dato che non si vedeva da maggio. E i sindaci chiedono al prefetto di tenere sotto controllo i contatti esterni per arginare i contagi.
Il maxi-focolaio esploso nel centro di accoglienza aveva portato al contagio di 136 migranti, più un mediatore culturale. L'unità di microbiologia sta analizzando i tamponi senza sosta. I risultati definitivi sono attesi per oggi. «Abbiamo già trovato dei positivi che si sono negativizzati. È un bel segnale fa il punto Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl andato di persona all'ex Serena le separazioni interne all'ex caserma tra positivi e negativi non vengono rispettare al meglio. Speriamo che i richiedenti asilo possano capire che è importante. La situazione, comunque, è sotto controllo, anche grazie alle forze dell'ordine». Tanto che ora si pensa di mettere fine all'isolamento forzato dei migranti negativi. Ma non prima di un altro controllo. «Abbiamo previsto tamponi ogni 7 giorni dice Benazzi chi al prossimo giro sarà ancora negativo, verrà sottoposto a un prelievo del sangue per valutare la presenza degli anticorpi. Se saranno immunizzati potranno uscire».
I PROBLEMI
Allo stesso tempo, però, bisogna scongiurare il rischio che il focolaio si allarghi all'esterno del centro di accoglienza. Ci sono già dei casi. È risultato positivo un profugo proveniente dal Bangladesh, ospitato in un appartamento di Roncade, che aveva avuto contatti stretti proprio con i migranti dell'ex Serena. Il giovane è stato trasferito nell'ospedale di comunità di Vittorio Veneto. Le cinque persone che vivevano con lui sono in isolamento. Anche il migrante proveniente dal Gambia, arrestato sabato dopo che aveva creato il caos nell'infermeria dell'ex caserma, è risultato positivo al Covid-19. Il tampone eseguito la settimana scorsa aveva dato esito negativo. Quello fatto nel carcere di Santa Bona, invece, ha restituito un risultato diverso. Tanto che i sei agenti entrati in contatto con lui sono stati messi in quarantena in attesa degli approfondimenti.
IL PIANO
D'ora in poi i centri di accoglienza per richiedenti asilo saranno costantemente controllati. L'Usl sta pensando a screening generali con cadenza mensile, in linea con quanto succede nelle case di riposo. Se emergeranno casi positivi, poi, scatterà la quarantena e i controlli settimanali. Proprio come all'ex Serena. «Ho chiesto di fare lo screening con cadenza settimanale, così avremo anche dei dati di natura epidemiologica importanti spiega il presidente della Regione, Luca Zaia e ho chiesto anche di mandare i tamponi dell'ex Serena all'istituto zooprofilattico per sequenziare il virus e capire se siamo davanti a un ceppo diverso o a una mutazione». Ora si guarda anche verso gli altre strutture. «I nostri direttori (delle Usl, ndr) hanno la disposizione di passare al tappeto tutti i territori», evidenzia il governatore. «Purtroppo dobbiamo pensare di andare a controllare i centri per richiedenti asilo come le Rsa aggiunge il sindaco Mario Conte con i costi che ancora una volta verranno distribuiti sulla comunità». Sempre ieri l'Usl ha avviato uno screening nella casa di riposo Civitas Vitae di Vedelago. I controlli sono scattati dopo che un'operatrice è risultata positiva ma, assicura l'Usl, nella struttura non c'è rischio contagi.
Mauro Favaro
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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