«Così bracchiamo i ladri nei quartieri»

Mercoledì 20 Novembre 2019
«Così bracchiamo i ladri nei quartieri»
IL REPORTAGE
TREVISO Freddo sulle strade, e il buio che arriva sempre prima nei pomeriggi d'autunno. E con il buio arriva la paura. Anche in una città come Treviso. Le squadre del comandante Gallo escono dalla centrale di via Castel d'Amore e si coordinano. Turni di un'ora, a coprire i quattro punti cardinali della città. Poi il cambio. Così ogni pomeriggio: dalle 17 alle 21.30. I posti di blocco antifurto sono iniziati due settimane fa. Oggi ci sarà il summit in Prefettura (con il supporto dell'esercito nei controlli all'ordine del giorno) ma i vigili urbani hanno approvato un piano di emergenza appena ci sono state le prime avvisaglie di recrudescenza. «Purtroppo i mesi autunnali e invernali sono così- confermano - ma noi abbiamo voluto far partire subito un piano sicurezza soprattutto perchè i cittadini si sentano protetti».
DAL POMERIGGIO
Sono le 17:la prima pattuglia è ferma in via Leonardo Da Vinci. Altre sono dislocate a Sud, Ovest e Nord. Controlli di rito. Spesso il normale patente e libretto, a volte si approfondisce. L'occhio mobile di un giovane uomo dell'Est, non esattamente a proprio agio, la placida tranquillità di una casalinga che va alla lezione di pilates. Un'ordinarietà che di solito non porta a risultati immediati. Refurtive trovate così? «Magari» sospira Gallo «ma l'azione di deterrente di questi controlli è molto importante». Il posto di blocco è solo una parte del servizio di sorveglianza che ogni giorno la polizia locale effettua in città. La pattuglia, dopo circa 30 minuti di controlli, riparte. Direzione zone residenziali. Qui, dove ci sono poche luci e molti giardini la macchina degli agenti rallenta.
LE ZONE RESIDENZIALI
Passo d'uomo e pile ben puntate oltre i cancelli. I residenti ringraziano. Poi la pattuglia si sposta verso un parco oltre il villaggio Gescal. «Hanno segnalato movimenti strani, spesso le bande si riuniscono qui per tenere d'occhio le abitazioni e decidere dove colpire». Ogni giorno così. Perchè, sebbene Treviso sia una città sicura, l'escalation di furti mette in allarme i cittadini. «E i cittadini devono stare tranquilli- anticipa il sindaco Mario Conte- mentre invece quelli che hanno voglia di fare affari loschi devono sentirsi minacciati e scegliere di non venire a Treviso». La pattuglia deve in modo capillare vigilare e fare dei posti di controllo nei quartieri. Nel tragitto si va un po' in alternativa. In centro gli agenti si appoggiano al pronto intervento, anche se nella stragrande maggioranza dei casi i furti avvengono nei quartieri. «Le leggi? sono limitate: solo in caso di furti di rilevanza si aprono le porte del carcere. Per questo i furti aumentano» sottolinea il comandante dei vigili urbani. I posti di controllo andranno avanti tutte le feste di Natale. «Sono uno strumento fondamentale per contenere il fenomeno. Ma non l'unico- osserva Gallo- noi ad esempio chiediamo grande collaborazione tra vicini di casa. Sono i residenti le prime sentinelle».
GLI STRUMENTI
Per il prossimo anno a Treviso arriverà anche un nuovo efficace strumento: la termocamera. «E' un monocolo che nell'oscurità aiuta a individuare chi si nasconde attraverso la fonte di calore. Chi scappa con la refurtiva di solito aumenta la propria temperatura corporea. Così siamo in grado di individuarli anche al buio. A Bibione, nel mio precedente incarico, abbiamo sventato un furto in questo modo» conclude il comandante Gallo. Al posto di blocco di Fiera arriva anche il sindaco Conte. «Ritengo fondamentale questo tipo di servizio ai nostri cittadini-spiega- anche se rimaniamo una città con elevati livelli di sicurezza io ho sempre detto che il controllo del territorio è una nostra priorità. E ai cittadini dico: stiamo facendo tutto il possibile. Ma incrementeremo anche con corsi destinati ai residenti. Quando però intercettate un'emergenza, rivolgetevi subito alle forze dell'ordine. Gli allarmi sui social spesso sono controproducenti».
Elena Filini
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