Conte scarica Fondazione Benetton

Venerdì 24 Maggio 2019
IL CASO
TREVISO Prato della Fiera il sindaco Mario Conte scarica la Fondazione Benetton. Proprio mentre impazza la discussione attorno al Piano degli Interventi, ancora fortemente criticato dal centrosinistra e poco apprezzato da alcuni progettisti di fama, Ca' Sugana stringe un patto con l'Ordine degli Architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia. E annuncia un concorso d'idee che manda in soffitta i progetti abbozzato dalla Fondazione: «Con il sindaco Mario Conte - conferma il presidente dell'Ordine Marco Pagani - abbiamo già pensato di dare vita a un concorso per il futuro dell'area. Sarà un'occasione per raccogliere nuove proposte e magari, nel rispetto delle linee guida tracciate dal PI, di ascoltare quali siano i desideri e le necessità dei cittadini, delle attività che la animano e di chi il Prato della Fiera lo vive quotidianamente».
L'ANNUNCIO
Dal canto suo il sindaco è piuttosto schietto: «Per Prato della Fiera si avvia un nuovo corso - spiega - e direi anche: finalmente. Da giorni leggo critiche di ogni tipo e altrettante strumentalizzazioni. Io l'ho detto chiaramente che restituiremo il Prato ai cittadini. Sono molto contento di questo accordo con l'Ordine degli Architetto, aperto alle proposte di chi ha veramente a cuore il bene della città e non utilizza questi temi per strumentalizzazioni politiche». Poi il siluro alla Fondazione Benetton, critica verso il Piano degli Interventi e verso alcune scelte dell'amministrazione: «Se non condivide nulla di quello che facciamo, la togliamo dall'imbarazzo di dover parlare con noi. A ogni modo le nostre porte restano aperte a tutti, poi vedano loro cosa vogliono fare».
LA PRECISAZIONE
Intanto anche l'Ordine risponde agli attacchi di chi ha fortemente contestato la scelta di destinare un'area a ridosso della chiesa di Fiera, ai margini del Prato, a parcheggio: «Spiace vedere come l'osservazione presentata dall'Ordine degli Archietti sia stata completamente travisata, per non dire strumentalizzata, da parte di alcuni esponenti politici. Di qui la necessità di fare chiarezza - dice Pagani - In nessun modo è stato mai chiesto che il Prato della Fiera mantenesse la sua funzione attuale, ovvero quella di un parcheggio selvaggio. Al contrario l'obiettivo della nostra osservazione era quello di sottolineare, data la presenza di diverse attività nell'area, come sia necessario individuare delle aree di sosta alternative nelle vicinanze». Pagani schiera quindi gli architetti trevigiani a difesa della storica area: « Come emerge piuttosto dal testo presentato - conclude - l'Ordine ritiene necessaria e prioritaria la salvaguardia storica, paesaggistica e ambientale dell'area. Accanto a questo abbiamo anche evidenziato la necessita per le attività del Prato di poter fornire nelle vicinanze un servizio di sosta agli utenti».
Paolo Calia
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