Conte: «Abbiamo salvato il Del Monaco»

Sabato 15 Giugno 2019
LA POLEMICA
TREVISO «Hanno dormito per 5 anni, che continuino a farlo». Il sindaco Mario Conte è a dir poco irritato davanti al muro di scetticismo alzato dal centrosinistra, soprattutto dal Pd, di fronte all'operazione di salvataggio del teatro Comunale del Monaco. L'ingresso nel circuito del Teatro Stabile, illustrato giovedì dal presidente dello Stabile Giampiero Beltotto, non ha convinto le minoranze. E il sindaco ribatte: «Mi rammarico per la posizione assunta soprattutto dal Pd, che per 5 anni non ha fatto nulla è ora pare mettersi di traverso preferendo un Teatro chiuso piuttosto che attivo. Perché, quando siamo arrivati noi a Ca' Sugana, la situazione era chiara: si era a un passo dal baratro e, se non avessimo fatto niente, ora ci troveremmo non solo un Teatro chiuso ma anche un contenzioso con Fondazione Cassamarca. Noi invece riteniamo sia un bel risultato aver salvato tutti i posti di lavoro e garantito la programmazione. Per loro evidentemente non è così».
LE CRITICHE
Gli attacchi si sono concentrati soprattutto sull'incertezza dei tempi per la campagna abbonamenti: «Si stanno focalizzando su quindici giorni in più o in meno ignorando invece il disastro evitato. E ricordo che quando sono arrivato, sulla mia scrivania, non ho trovato nessuna soluzione per salvare il Comunale, nessun progetto, studio: niente di niente». E infine l'accusa di aver svenduto il teatro allo Stabile: «In realtà abbiamo riportata a casa la proprietà del teatro, tutte le tecnologie, un cartellone di altissima qualità e la possibilità di organizzare una nostra programmazione nei giorni in cui il Comunale non sarà utilizzato».
L'APPOGGIO
Accanto a Conte si schierano tutti i gruppi di maggioranza: «Ribadiamo ancora una volta come sia solo ed esclusivamente merito dell'attuale Amministrazione se la storica istituzione culturale di Treviso non ha chiuso i battenti. Il Teatro è salvo così come sono salvi lo status di teatro di tradizione, l'intera stagione e, nondimeno, i dipendenti dello stesso. Riteniamo pretestuose le critiche di chi, lo stesso Teatro, lo stava facendo morire con l'assurda proposta di una fondazione di partecipazione alla quale nessuno ha poi creduto. Respingiamo ogni tipo di critica nei confronti della scelta di aderire al Teatro Stabile. Si ricorda ai consiglieri di minoranza che l'attuale amministrazione ha trovato il Teatro in una situazione molto difficile provocata dalla totale inerzia della gestione della Giunta Manildo: il peggioramento delle condizioni economiche e di programmazione è avvenuto infatti negli ultimi cinque anni».
P. Cal.
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