«Coi bulletti ai Battuti serve maggiore dialogo»

Domenica 18 Febbraio 2018
TEPPISTI IN PIAZZA
TREVISO Il deserto dei Tartari. Fabio Tesser commenta così l'immagine di piazza Santa Maria dei Battuti dominata dal presidio della Polizia Locale. Lui, guida degli operatori di strada delle parrocchie di Treviso, che seguono oltre 2mila ragazzi all'anno, entrando in contatto diretto con 800 di loro. Non nasconde i problemi che sono sotto gli occhi di tutti. Dall'ultima rissa con lanci di biciclette tra una quarantina di adolescenti. Senza contare i negozi che hanno abbassato le serrande a causa delle scorribande dei teppistelli.
BASTA LUOGHI COMUNI
Tesser non vuole sentir parlare di Bronx, Far West o baby gang. «Se continuiamo a dire che gli adolescenti sono brutti e cattivi, loro si identificheranno. È normale avverte : 20 anni fa i ragazzi che si ritrovavano in un posto erano una compagnia. Adesso sono un caso. Perciò bisogna chiedersi cosa offre la città per il divertimento e il tempo libero dei ragazzi. Esistono spazi strutturati in parrocchie e centri giovani, tanti locali, ma non ci sono luoghi di socialità. O meglio, quelli che ci sono non bastano». Per gli operatori di strada la sola repressione (i Daspo urbani) e i presìdi di polizia non si va da nessuna parte. «Il caso di Santa Maria dei Battuti è emblematico. Il 90% dei ragazzi che staziona lì è italiano, figli di famiglie trevigiane. Pochissimi stranieri. Quando li hai spostati cos'hai concluso? chiede Tesser . Solo un'operazione di facciata. Bisogna intervenire con i ragazzi nei punti di ritrovo, non disperderli e di fatto a perderli di vista. Mi preoccupano di più i ragazzi che vengono allontanati, che non sono più raggiungibili, rispetto a quelli che si ritrovano in centro e che sono visibili, anche se fanno cavolate in piazza».
NEGOZI CHIUSI
E i negozianti che sostengono di essere stati costretti a chiudere a causa delle cavolate?. «A volte è più facile prendersela con chi è fuori, rispetto a chi è dentro punge senza i ragazzi, questi negozi avrebbero raddoppiato le vendite? Se si vuole trovare un cattivo, si fa preso a individuarlo». Su questo, sono convinti gli operatori di strada, incide anche la campagna elettorale. Che a Treviso è doppia: una per le politiche del 4 marzo e l'altra per le comunali di primavera. «A ogni campagna elettorale sale la temperatura e vengono colpiti i più deboli. È capitato con chi si fermava in piazza Duomo, davanti al vescovado, poi in piazza Pola e nei giardini di Sant'Andrea, e così via conclude Tesser davanti a queste situazioni, l'unica risposta possibile è connettere prevenzione e repressione. Ma dando loro la stessa dignità. E soprattutto alimentando progetti a largo respiro, che invece oggi stentano ad andare avanti. Anche verso i genitori. Sono molti quelli che vengono a incontrarci perché non sanno come muoversi con i figli. Però non ci sono interventi a sostegno della genitorialità. E così si continuerà sempre a fare fatica».
M.F.
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