Cinquant'anni fa uccise la madre

Sabato 11 Luglio 2020
IL PROFILO
CORNUDA Poco conosciuto e piuttosto riservato, ma estremamente gentile. Ha vissuto a Cornuda poco tempo e se ne sarebbe dovuto andare da più di tre mesi V.G. Aveva infatti già un nuovo proprietario la mansarda di via Manzoni, ma le lungaggini paventate dall'uomo lo hanno fatto rimanere più a lungo del previsto in quella che ieri è diventata la scena di una storia dell'orrore. Sul 63enne oltre alle pesantissime accuse lanciate dal 20enne M.A. pesa però anche un oscuro passato, macchiato da ben due delitti risalenti a oltre quarant'anni fa.
LA GIOVINEZZA CUPA
Quando era appena adolescente fu accusato di aver assassinato la madre. Una vicenda torbida, che oggi solo i più anziani abitanti di Pederobba sanno riportare alla mente. Nel piccolo paese V.G. era arrivato negli anni Settanta, dopo la sequela di strascichi giudiziari legata all'omicidio. Ad accoglierlo nella sua casa, dove trovavano riparo molte altre persone dal vissuto complesso, era stato un noto medico della zona, celebre per la sua devozione verso il prossimo a cui aveva dedicato l'intera sua vita. Il dottore aveva preso con sé l'uomo che oggi ha 63 anni, avviando le procedure d'adozione per farlo diventare suo figlio acquisito. Così aveva trascorso buona parte della giovinezza e dell'ingresso nell'età adulta a Pederobba. «Ricordo bene il dottore, una figura importantissima nella comunità, che ha saputo fare del bene per decenni racconta don Paolo . Non aveva figli naturali e tendeva la mano ai più sfortunati. Questo ragazzo lo aveva preso con sé e per diversi anni ha vissuto in paese ma, dopo la morte del padre adottivo, da almeno due anni non lo si vedeva in zona». Il turbolento passato di V.G. lo aveva segnato anche durante la permanenza a Pederobba, dove è ricordato come un giovane dal carattere complesso e a tratti burrascoso. Nulla però che avesse a che vedere con fatti gravi come l'uccisione dei genitori. Dopo gli anni trascorsi nell'abitazione del medico in via Giovanni XXIII, alla morte del padre nel 2015 aveva in parte ereditato quello stesso edificio finito l'anno successivo sotto il vaglio di un curatore perché dichiarato giacente come il resto del patrimonio del defunto. Da allora V.G. si era allontanato da Pederobba, trascorrendo un periodo per lavoro nell'Est Europa e poi stabilendosi a Cornuda.
IN PAESE
«Era venuto a vivere qui giusto due anni fa spiega il sindaco Claudio Sartor . In questi paesi ci si conosce tutti, è raro che qualcuno vi arrivi da fuori. Per questo non era molto noto. Lo si notava ogni tanto passeggiare all'esterno dell'abitazione, ma non risulta avesse qui particolari frequentazioni. Non ha mai creato problemi e nei mesi scorsi aveva venduto l'appartamento. Poi il Coronavirus e una brutta bronchite gli hanno fatto posticipare il trasloco». L'uomo a inizio anno aveva contattato i servizi sociali comunali per avere un aiuto con la spesa e con l'accompagnamento alle visite mediche: «Quando è venuto da noi è stato davvero gentile e cordiale aggiunge Sartor. In realtà non c'è nemmeno stato bisogno del nostro intervento perché poi ha trovato chi gli poteva dare una mano. Che altri non sono se non i parenti del 20enne invischiato in questa storia».
Sds
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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