Cinghiali vicini alle case: danni ai vigneti di Prosecco

Mercoledì 28 Novembre 2018
VOLPAGO
Tornano i cinghiali sul Montello: danni anche alle vigne del prosecco. Non che nei mesi scorsi se ne fossero andati, per carità, ma ora anche i residenti nelle zone più basse della collina, in Comune di Volpago, sono tornati a segnalare la presenza degli animali, pericolosi per le colture e in linea di massima non per l'uomo, vicino alle case. «Li abbiamo incrociati fuori casa ieri sera -dice una residente in zona presa XI -. Erano due esemplari di buona stazza. Non so se abbiano fatto danni... noi siamo recintati e non entrano». Naturalmente, un'immagine che non può non fare un certo effetto, anche se a quanto pare gli unici esemplari pericolosi sarebbero le femmine alla ricerca dei propri piccoli.
SOS COLTURE
Diversa, invece, la situazione delle colture, che i cinghiali devastano. A confermare presenze e danni è Gianni Mazzocco, presidente della riserva alpina di Giavera e Volpago. «Nelle nostre zone -spiega- i cinghiali partoriscono a ottobre e marzo, due volte l'anno. In questo periodo cominciano a uscire con i piccoli (hanno 3/4 mesi e sono di colore striato, anziché rossi o neri). Sono un fenomeno in aumento, che riusciamo a gestire con sempre maggiore difficoltà». Le zone più frequentate sono comprese fra la presa IX e la presa XVI, cioè fra Venegazzù, in Comune di Volpago, e Giavera: si tratta cioè delle aree più boscose e dalla vegetazione più fitta. Ho trovato anche una lastra -prosegue Mazzocco- ovvero il luogo in cui i cinghiali fanno la tana per i piccoli, dopo aver creato un giaciglio a base di foglie. Si trova vicino alla sorgente del forame, uno dei luoghi più selvaggi del Montello». Il vero problema ce l'hanno le colture. «I cinghiali non aggrediscono solamente le coltivazioni di patate -prosegue Mazzocco- ma anche le vigne di prosecco, creando danni enormi agli agricoltori. Per non parlare poi degli uliveti: per rendersi conto della situazione è sufficiente recarsi in una proprietà che si trova vicino al ristorante Alla Baita, nel Comune di Giavera».
VIA LIBERA ALLA CACCIA
Secondo Mazzocco andrebbe consentita la caccia al cinghiale, cosa che attualmente non è permessa. «Il Veneto -spiega- è l'unica Regione in cui questa non è possibile. Possiamo dedicarci solamente all'eradicazione, posizionando delle altane e attendendo che i cinghiali, attratti dal cibo, arrivino. Consentirla permetterebbe di allontanare un pericolo per le colture ma rappresenterebbe anche una fonte di guadagno. Chi va altrove per cacciare sborsa denaro, non poco». L'eradicazione invece è un'operazione non semplice dato che, soprattutto in questo periodo, di cibo i cinghiali ne trovano in abbondanza e quindi faticano ad abboccare.
L. Bon
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